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La dedicazione della Basilica Lateranense: una svolta costantiniana

La Basilica di San Giovanni in Laterano  |  | Daniel Ibanez/ Aci Group
La Basilica di San Giovanni in Laterano | Daniel Ibanez/ Aci Group
La Basilica di San Giovanni in Laterano  |  | Daniel Ibanez/ Aci Group
La Basilica di San Giovanni in Laterano | Daniel Ibanez/ Aci Group
La cattedra della Basilica di San Giovanni in Laterano  |  | Daniel Ibanez/ Aci Group
La cattedra della Basilica di San Giovanni in Laterano | Daniel Ibanez/ Aci Group

La festa della Dedicazione della Basilica Lateranense è una solennità che trova le sue radici storiche nella prima metà del IV secolo: la fine delle dure persecuzioni dei cristiani e l’adventus costantiniano.

Non si può comprendere a pieno questa celebrazione liturgica se non alla luce della figura dell’imperatore Costantino, e della conseguente realizzazione di quello che ancora oggi chiamiamo comunemente “Basilica di San Giovanni in Laterano”.

Nelle fonti tardoantiche l’edificio è detto basilica lateranensis con riferimento al luogo, basilica costantiniana con riferimento al committente e basilica Salvatoris con il riferimento alla dedicazione. Solo nel primo medioevo verrà esteso alla chiesa il titolo di basilica S. Iohannis.

La festa della Dedicazione della Basilica Lateranense è una celebrazione liturgica che rende omaggio al primo monumento ufficiale della cristianità, consacrato per la prima volta proprio il 9 novembre del 318 - o 324 - da Papa Silvestro I (314-335). Nello stesso periodo, come si legge nel Liber Pontifcalis - una raccolta delle biografie dei papi composta a Roma a partire dall’inizio del VI secolo - numerosi furono i doni che l’imperatore fece proprio in favore della Chiesa lateranense. Si tratta di una serie di preziosi arredi liturgici, tra cui sette altari di argento dei quali purtroppo non sappiamo nulla.

Questa svolta storica avvenuta nelle vesti del “potere regale” - tracciata dal famoso Editto di Milano del 313 - passa attraverso i lavori di costruzione dell'imponente Basilica di San Giovanni in Laterano iniziati subito dopo la vittoria di Costantino nella battaglia di Ponte Milvio del 312.

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Una edificazione, quella della Cattedrale di Roma, che rappresenta un ex voto di ringraziamento per il trionfo ottenuto contro il suo rivale Massenzio. Nel celebre racconto di Eusebio di Cesarea riportato nella Vita Costantini, si narra che alla vigilia dello scontro il futuro imperatore vide apparire in cielo «il trofeo della croce fatto luce» con accanto una scritta: «In hoc signo vinces» (con questo vincerai). Segno che, prosegue Eusebio, Costantino fece costruire su un labaro, un’asta dorata a forma di croce sormontata da una corona col cristogramma (XP). 

Nella politica adottata da Costantino, di fare della religione cristiana il “vessillo” sotto il quale unire l’impero, l’imperatore decide di restituire alla Chiesa non solo i beni confiscati durante il periodo delle persecuzioni, ma di mettere a disposizione delle comunità cristiane anche vari terreni ai margini delle mura dell’Urbe, quello che poi diventerà nel corso degli anni il “polo cristiano” romano.

Tra queste anche l’ampia area del Laterano, dove a quel tempo si trovavano le caserme delle guardie imperiali, le cosiddette castra nova equitum singularium fatte costruire da Settimio Severo tra il II-III secolo. Gli edifici degli equites singulares (guardia a cavallo), rimasti fedeli a Massenzio, furono abbattuti per far posto alla Basilica Costantiniana.

I resti dell’epoca costantiniana sono ancora oggi parzialmente visibili sotto la rivestitura dell’attuale Cattedrale di Roma realizzata dal Borromini negli anni 1646-1650. In un dipinto della seconda metà del 1600 di Filippo Galiardi, conservato nella Chiesa di San Martino ai Monti (Roma), si può ancora osservare la Basilica Lateranense pre-borrominiana. 

Inoltre, gli scavi archeologici compiuti nel 1934-1938 sotto la basilica lateranense hanno portato alla luce case del I e del II secolo, molto probabilmente i resti del palazzo della famiglia dei Laterani che diede appunto il nome a questa area, più tardi passati sotto il controllo del patrimonio dell’imperatore.

Nel processo edilizio costantiniano un’altra opera di estrema importanza all’interno del complesso Laterano, è il battistero che lo stesso imperatore fece erigere nelle vicinanze della basilica, e definito nel Liber Pontificalis come fons sanctus. Questo baptisterium, in riferimento all’edificio che custodisce il fonte battesimale, è il più antico edificio sacro destinato al rito del sacramento del battesimo, facendo così della basilica lateranense il “prototipo delle chiese cristiane”.   

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La festa della dedicazione della Basilica del Laterano rievoca proprio queste memorie storiche ed archeologiche, divenute nel corso dei secoli simboli della conquista della “tolleranza religiosa” da parte delle comunità cristiane da parte del potere imperiale fino a quel momento dimostratosi ostile; una conquista che per il noto storico e archeologo francese Paul Veyne rappresenta l'inizio di un’ «Europa cristiana».   

Inizialmente la festa liturgica della Dedicazione della Cattedra di Roma si celebrava solo all’interno dei confini della città di Roma. Solo in seguito, nel 1724 - sotto il pontificato di Benedetto XIII - tale solennità fu estesa a tutte le chiese di rito romano per rendere omaggio alla «Chiesa madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe».