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La grotta di San Filippo Benizi: un incontro fra mistica e storia

La grotta, abitata dal santo, si trova in località Bagni di San Filippo a Castiglione D'Orta

L'ingresso della grotta di San Filippo Benizi  |  | pubblico dominio L'ingresso della grotta di San Filippo Benizi | | pubblico dominio

San Filippo Benizi fu padre generale dei Servi di Maria, ma oltre a tale servizio in funzione della sua comunità religiosa, la sua esistenza fu davvero mirabile per umiltà ma di più per santità.

Chi ebbe il dono di conoscerlo lo ricorda come un uomo di grande devozione, ma di più di un'estesa semplicità di vita e di costumi. Uomo di rara intelligenza sapeva elevarsi sopra la materialità delle cose, sapendovi scorgere la grandezza di Dio.

Entrando nell'Ordine, per umiltà non esternò il suo sapere e la sua laurea in Medicina e fu un semplice fratello laico per ben quattro anni. Scoperto gli venne chiesto di ascendere al sacerdozio che, per amore della comunità, accolse. Padre generale dell'Ordine servita condusse la prima generazione di religiosi, verso l'approvazione della Regola.

Oltre a tale incombenza, il suo nome circolò, anche, nel Conclave che si svolse a Viterbo, tra il 1268 ed il 1271, alla morte di papa Clemente IV. Le resistenze sul nome del futuro Pontefice si facevano lunghe. La discussione si stava allungando già da molto tempo, e cosi fu fatto il nome del Generale dei Servi di Maria.

Conosciuta la volontà dell'illustre assise, il giovane Filippo lasciò di soppiatto Viterbo e per tre mesi si rifugiò, sul Monte Amiata, nel quale visse da eremita in preghiera e silenzio.

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In questo luogo, vista la bontà delle persone del luogo, con il tocco del suo bastone scoprì anche una fonte di acqua che, ancor oggi è chiamata, difatti, la Fonte di San Filippo.

La grotta, abitata dal santo, si trova in località Bagni di San Filippo a Castiglione D'Orta (SI), ed è composta da una piccola stanza che, attualmente, accoglie il busto del santo e vari oggetti devozionali. Questa è addossata ad una grande parete di travertino ed è chiusa all'estremità da una piccola volta. Da un lato ed all'interno, il santo pregava ed attendeva alla sua vita di meditazione e silenzio.

Nei secoli che successero, al religioso toscano, fu abitata anche da altri Servi di Maria, desiderosi di assaporare il silenzio dell'orazione nell'incanto della natura, come ad esempio il beato Giovanni Benincasa.

Per molti anni, fu sede di un piccola comunità servita ed è ancora oggi metà di quanto hanno incontrato, nella propria esistenza, il nome di questo santo che fece della sua vita, un autentico canto di lode a Maria.