Roma , martedì, 5. novembre, 2019 16:00 (ACI Stampa).
“Nella pagina del Vangelo di Giovanni, il Signore si identifica con il Buon e Bel Pastore, che chiama le pecore per nome e offre la propria vita per loro, perché ha ricevuto questo comando dal Padre suo. Una esistenza quella di Gesù, come testimonianza e rivelazione di una comunione eterna, con il Padre suo nello Spirito santo: la preghiera solitaria a notte inoltrata o alle prime luci dell’alba non sono state per il Signore una fuga nella solitudine, ma la necessità di immergersi in Colui da cui tutto aveva ricevuto e al quale tutto stava per riconsegnare sulla Croce. Le testimonianze sulla vita di san Carlo riportano di frequente il suo stare assorto nella contemplazione della Croce e nella celebrazione dei santi misteri: era il suo ritrovare se stesso e il senso della propria missione, non certo una fuga dal mondo e un distogliersi dalle incombenze quotidiane. Sia donata anche a ciascuno di noi la sete e il desiderio quotidiano dell’incontro col nostro Signore e Redentore nella vertigine del silenzio che lascia spazio alla sua voce che parla al nostro cuore”. Lo ha detto ieri il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, celebrando la Messa in occasione della festa di San Carlo Borromeo, compatrono della Parrocchia dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari, di cui il cardinale è titolare.
Guardando alla figura di San Carlo - ha sottolineato il Cardinale Sandri - “ci rendiamo conto di quanto siano sterili quelle discussioni, anche dentro la Chiesa, che isolano una parte della sua missione e ne perdono l’integrità, finendo per suscitare divisioni e contrapposizioni: l’annuncio del Vangelo, preservando il depositum fidei, forma una sola cosa con l’attenzione ai poveri, la ricerca della giustizia, il rispetto della casa comune”. Tutti - ha aggiunto - dobbiamo dire che “siamo di Cristo e formiamo un solo Corpo in virtù del Battesimo che ci ha resi figli nel Figlio e tra noi fratelli. Carlo è stato capace di contrapporsi con forza agli errori anche dottrinali del suo tempo, ha perfezionato alcune forme della dimensione istituzionale della Chiesa, quale il Concilio e i Sinodi locali, ha promosso la formazione del clero e dei fedeli, ha servito i poveri. Ogni dimensione vissuta con virtù eroiche ha restituito una immagine purificata della Sposa di Cristo: è una grazia che dobbiamo chiedere anche per il nostro tempo”.
Il Prefetto, infine, ha voluto chiedere l’intercessione di San Carlo per le varie situazioni riguardanti “la Siria, il Libano, l’Iraq, l’Etiopia, l’Eritrea, l’Ucraina” affinché “giungano presto i desiderati tempi di pace e riconciliazione nella giustizia e nel rispetto dei diritti fondamentali della persona umana” e “affinchè i Pastori, Vescovi e sacerdoti, vivano quella dedizione profonda alla vita del gregge loro affidato, offrendo testimonianze luminose di stile evangelico, per promuovere l’annuncio del Vangelo, nella ricerca del bene comune insieme a tutti i fratelli e sorelle nella fede e in umanità”.
Oggi - ha concluso il Cardinale Sandri - “ancora il sangue dei fedeli è versato in tutto il mondo a motivo della loro fedeltà a Cristo, non sono cessati i conflitti, nonostante l’insegnamento delle due guerre mondiali, e rischiano di riaffacciarsi ideologie travestite da proposte politiche o religiose che disprezzano la dignità della persona umana ed in particolare il diritto alla libertà religiosa. I martiri di ieri e di oggi intercedano per la pace e la conversione dei cuori! Il Signore doni a tutti cuori riconciliati con Lui e capaci di servire i fratelli”.