Città del Vaticano , lunedì, 4. novembre, 2019 11:57 (ACI Stampa).
“Oggi anche noi possiamo chiederci: che cosa mi suggerisce il pensiero della risurrezione? Come rispondo alla mia chiamata a risorgere?”
Papa Francesco ha iniziato così la riflessione durante la messa di suffragio per i cardinali e i vescovi defunti durante lo scorso anno. Una solenne celebrazione nella basilica vaticana concelebrata da vescovi e cardinali presenti a Roma.
Nel libretto della liturgia l’elenco completo dei defunti, per ricordarne i nomi.
E poi la risposta del Papa: “Un primo aiuto ci viene da Gesù, che nel Vangelo odierno dice: «Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori”.
E allora ecco le indicazioni concrete di Papa Francesco, una serie di domande: “Oggi, nelle pratiche che ho avuto tra le mani in ufficio, mi sono avvicinato al Signore? Ne ho fatto motivo di dialogo con Lui? E nelle persone che ho incontrato, ho coinvolto Gesù, le ho portate a Lui nella preghiera? Oppure ho fatto tutto rimanendo nei miei pensieri, solo rallegrandomi di quello che mi andava bene e lamentandomi di quello che mi andava male? Insomma, vivo andando al Signore o ruoto su me stesso? Qual è la direzione del mio cammino? Cerco solo di fare bella figura, di salvaguardare il mio ruolo, i miei tempi e i miei spazi, o vado al Signore? La frase di Gesù è dirompente: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori. Come a dire che è prevista la cacciata per il cristiano che non va a Lui. Per chi crede non ci sono vie di mezzo: non si può essere di Gesù e ruotare su sé stessi. Chi è di Gesù vive in uscita verso di Lui”.