Roma , venerdì, 1. novembre, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Il giorno dei santi e il giorno dei defunti: due feste vicine e strettamente connesse, due feste che rappresentano una sorta di finestra spalancata sul mondo che verrà, sulla vita che sarà eterna, sul nostro destino compiuto.
Purtroppo, da tempo questo senso dell'eterno che i due giorni festivi per tradizione hanno incarnato si va disperdendo in festeggiamenti banalizzati, seguendo la moda di Halloween, festa globalizzata e commercializzata, che fa della morte e dell'aldilà una sorta di carnevale insensato. Dopo la sbornia della notte di Halloween come diradare quei fumi inutili e guardare davvero verso le realtà del cielo?
La Chiesa ci invita a festeggiare tutti i santi, a meditare sulla dimensione della santità cui tutti noi dovemmo aspirare, a guardare in alto, là dove tutte le cose saranno rinnovate. E nel giorno dei morti, il 2 novembre, invita a pregare per i morti, per celebrare la vita, non seguendo un bizzarro paradosso, ma perché i morti sono vivi nel Signore.
E le preghiere per i defunti sono un modo per accompagnarli nel cammino di avvicinamento a Lui, nel cammino di purificazione che la maggioranza deve affrontare. Lungo le strade del Purgatorio, realtà ultraterrena che anche molti credenti , oggi, fanno fatica a riconoscere. Le preghiere di suffragio, insomma, sono l'aiuto concreto per le anime in via di purificazione, e sono il modo, per noi ancora pellegrini sulla terra, di rendere concreta la nostra speranza in una vita oltre questa vita, che si potrà incontrare il Signore, che esiste un legame diretto tra cielo e terra. E che i nostri defunti sono ancora vicini a noi, e il loro amore e la loro presenza vicino a noi non è solo un affettuoso o doloroso ricordo.
Le preghiere e la commemorazione per i defunti sono una pratica comune a tutte le culture e le religioni. Questo legame con l’aldilà sembra non poter essere spezzato in alcun modo, nonostante i tentativi di banalizzazione o ridicolizzazione, o di cancellarne radicalmente la presenza. Il pensiero di quale potrebbe essere il nostro destino, dopo il nostro passaggio in questa "valle di lacrime", sebbene sia nascosto o tenuto a bada, non ci può abbandonare. Allora proprio in questi giorni ci potrebbero venire in aiuto alcuni libri per meditare e pregare, seguendo la tradizione della Chiesa che commemora i defunti fin dalle origini della sua costituzione. Fu nel 928 che l'abate benedettino Odilone chiese ai monaci dell'ordine cluniacense di scegliere il 2 novembre come giorno dedicato alle preghiere per i defunti, in particolare per le anime del Purgatorio. La tradizione divenne ufficiale per l'intera Chiesa nel 1311.