Città del Vaticano , venerdì, 1. novembre, 2019 9:00 (ACI Stampa).
In un videomessaggio inviato a conclusione del IV Incontro Mondiale dei Giovani organizzato da Scholas Occurrentes, Papa Francesco punta il dito contro il mondo che non permette domande aperte, perché è un mondo legato al culto dell’autonomia e dell’autosufficienza e che ha dimenticato la morte.
Quello di Scholas Occurentes è un progetto che Papa Francesco ha voluto e sostenuto, prima quando era arcivescovo di Buenos Aires e poi da Papa, facendolo diventare internazionale e legandolo in qualche modo alla Santa Sede, dove ora hanno anche una sede, in Palazzo San Calisto.
Obiettivo delle Scholas è di utilizzare tecnologia, arte e sport per sviluppare una cultura dell’incontro. La base è cristiana, ma il lavoro viene fatto con oltre 400 mila scuole e reti educative appartenenti a tutte le confessioni religioni, sparse in 71 Paesi diversi. Ogni volta che si riuniscono, Papa Francesco non fa mancare il suo supporto.
Scherzando sul suo essere “un po’ funebre”, Papa Francesco ha impostato la sua riflessione con i giovani intervenuti all’incontro di Scholas sul tema della morte.
“La domanda sulla morte – dice Papa Francesco – è la domanda per la vita, e mantenere aperta la domanda sulla morte è, forse, la maggiore responsabilità umana di mantenere aperta la domanda per la vita”.