Varsavia , martedì, 29. ottobre, 2019 9:00 (ACI Stampa).
Il difficile bilanciamento di Wojtyła tra tradizione e modernità ha portato un soffio di grande freschezza nella vita della Chiesa, e per mezzo di questa, nello spazio universale della cultura, della politica e della scienza in generale. Da questo punto di vista il papasanto è diventato un vero e proprio maestro e dottore della Chiesa, e con ció un fondamentale custode di quei valori europei, che costituiscono il fondamento irremovibile della civiltà contemporanea.
A dirlo è stato il cardinale Stanisław Dziwisz per più di 40 anni segretario personale di Giovanni Paolo II, Mentre da più parti arriva la richiesta di proclamare il Papa polacco Dottore della Chiesa, il 22 ottobre scorso alla conferenza tenuta a Varsavia per il Congresso di Europa Christi.
Il cardinale ha presentato quelle che per lui sono le principali ragioni per le quali Giovanni Paolo II dovrebbe venir riconosciuto quale Dottore della Chiesa e co-patrono della casa europea.
Per prima cosa c’è proprio la visione della Chiesa: “in un mondo frammentato, rotto, in un mondo nel quale sempre più persone fanno l’esperienza, sotto varie forme, della privazione di una casa, Giovanni Paolo II annunciò con coerenza il mistero della Chiesa come casa per ciascuno”.
Una Chiesa aperta e “cordiale” spiega Dziwisz che però non si ferma all’emotività: “Il suo servizio cordiale per offrire alle persone una casa nella Chiesa trova un naturale collegamento ed una naturale derivazione dalla vita di un intelletto affascinato da Dio, che cerca continuamente di superare i propri limiti per annunciare meglio il mistero della Sua vicinanza al mondo. Anche alla ragione spetta credere, amare, aver fiducia. Non c’è fede senza la ricerca dell’intelletto”.