Città del Vaticano , lunedì, 28. ottobre, 2019 11:35 (ACI Stampa).
Papa Francesco, ancora un no alle pratiche di eutanasia e sostegno assistito. Nella suggestiva cornice di Casina Pio IV in Vaticano, sede della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, si runiscono rappresentanti ebrei, musulmani, ortodossi e cattolici per firmare una dichiarazione congiunta sul tema del fine vita, che Papa Francesco ha affidato alla Pontificia Accademia della Vita. Il Papa incontra anche personalmente i firmatari della dichiarazione, che rappresenta un no inequivocabile all'eutanasia e un sì deciso al valore di ogni vita umana.
“Ci opponiamo – dicono i firmatari – ad ogni forma di eutanasia, che è un atto deliberato e intenzionale di prendere la vita, così come al suicidio medicalmente assistito che è un diretto, deliberato e intenzionale supporto al suicidarsi, in quanto sono completamente in contraddizione con il valore della vita umana e perciò di conseguenza sono azioni sbagliate dal punto di cista sia morale sia religioso e dovrebbero essere vietate senza eccezioni”.
La dichiarazione è stata proposta dal Rabbino Steinberg a Papa Francesco che l’ha affidata alla Pontificia Accademia per la Vita, e il suo presidente, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, è colui che introduce la cerimonia, mentre il suo segretario, monsignor Riccardo Mensuali, è uno dei cerimonieri insieme al rabbino David Rosen, da anni protagonista del dialogo.
Partecipano alla cerimonia per parte cattolica i Cardinali Miguel Ayuso Guixot e Kurt Koch, rispettivamente presidenti del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita; l’arcivescovo Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze.
Per gli ortodossi, c’è un rappresentante del metropolita Hilarion, capo delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, mentre colpisce l’assenza di un rappresentante del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Da parte ebraica, arriva un messaggio dal Rabbinato di Gerusalemme e da quello sefardita. Per parte musulmana, ci sono l’intellettuale sunnita Sheikh Bin Bayah, mauritano che insegna all’università di King Abdullah Aziz di Gedda, in Arabia Saudita; l’indonesiano Kyai Marsuidi Syuhud, che porta il particolare punto di vista del più grande Paese islamico del mondo; il giurista Syamsul Anwar.