Città del Vaticano , domenica, 27. ottobre, 2019 10:40 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha celebrato la Messa in occasione della chiusura dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Panamazzonica, di cui ieri è stato presentato il documento finale.
Commentando il Vangelo, il Pontefice si sofferma sulla preghiera del fariseo e su quella del pubblicano. Il primo - osserva Francesco - nella sua orazione dimentica il comandamento più importante: “amare Dio e il prossimo: è centrato solo su di sé. Il dramma di quest’uomo è che è senza amore. Ma anche le cose migliori, senza amore, non giovano a nulla. E senza amore, qual è il risultato? Che alla fine, anziché pregare, elogia se stesso. Infatti al Signore non chiede nulla, perché non si sente nel bisogno o in debito, ma in credito. Sta nel tempio di Dio, ma pratica la religione dell’io. E tanti cattolici vanno su questa strada”.
Il fariseo guarda al prossimo come se gli altri - ammonisce il Papa - fossero “scarti da cui prendere le distanze. Quante volte vediamo questa dinamica in atto nella vita e nella storia! Quante volte chi sta davanti, come il fariseo rispetto al pubblicano, innalza muri per aumentare le distanze, rendendo gli altri ancora più scarti. Oppure, ritenendoli arretrati e di poco valore, ne disprezza le tradizioni, ne cancella le storie, ne occupa i territori, ne usurpa i beni. Quante presunte superiorità, che si tramutano in oppressioni e sfruttamenti, anche oggi. Lo abbiamo visto nel Sinodo quando parlavamo dello sfruttamento del creato e delle persone dell’Amazzonia”.
Secondo Papa Francesco “gli errori del passato non son bastati per smettere di saccheggiare gli altri e di infliggere ferite ai nostri fratelli e alla nostra sorella terra: l’abbiamo visto nel volto sfregiato dell’Amazzonia. La religione dell’io continua, ipocrita con i suoi riti e le sue preghiere, dimentica del vero culto a Dio, che passa sempre attraverso l’amore del prossimo. Anche cristiani che pregano e vanno a Messa la domenica sono sudditi di questa religione dell’io”.
Disprezzare qualcuno - è il monito di Francesco - è sgradito a Dio.