Napoli , sabato, 21. marzo, 2015 12:19 (ACI Stampa).
E San Gennaro fece il miracolo. La visita di Papa Francesco a Napoli rimane nella storia perché per la prima volta nell'era moderna il sangue di San Gennaro si è sciolto per un Papa. Nemmeno per San Giovanni Paolo II avvenne il miracolo che a Napoli segna ancora la vita e i destini della gente. Fedeli e non.
Lo si capisce dallo sguardo con cui suore, preti, laici vanno a baciare la teca con l’ampolla dentro alla quale un liquido scuro si muove come acqua. Il sangue del Santo. Nessuna certezza scientifica, ma fede e simbolo dell’ Eucaristia, dell’ amore di Gesù. Di quel Gesù che il Papa argentino ha detto ai preti e religiosi di Napoli, deve essere al centro della vita.
Un discorso a braccio per Bergolgio, stanco tanto da decidere di fare il discorso da seduto. In ritardo di mezz’ora dopo il pranzo al carcere di Poggioreale, ma contento di poter indicare ancora una volta la via da seguire per essere buoni religiosi. Dal terrorismo delle chiacchiere al necessario distacco dai beni materiali, dalla necessità di pregare con l’ adorazione invece di vedere la tv, fino alla voglia di essere missionari i temi cari a Papa Francesco ci sono tutti.
Il Papa racconta aneddoti con la semplice efficacia di un parroco. E ai parroci di Napoli piace molto. Le suore di clausura lo “assalgono” con affetto.
La vita consacrata è andare dietro a Gesù, dice il Papa, non essere in lite con il vescovo o il parroco, non essere “terroristi” ma testimoni. Poi dice ai seminaristi: “se voi non avete Gesù al centro ritardate l’ordinazione!”