Città del Vaticano , mercoledì, 16. ottobre, 2019 12:30 (ACI Stampa).
I programmi di sviluppo e l’aiuto umanitario per la lotta alla fame funzioneranno solo quando “la persona umana sarà collocata nel posto che gli spetta”. Papa Francesco lo afferma in un messaggio indirizzato alla FAO, l’agenzia ONU per il cibo e l'agricoltura, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
Tema di quest’anno è “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un’alimentazione sana per un mondo #FameZero”. E c’è anche una speciale enfasi al ruolo delle famiglie. Da sempre, Papa Francesco dà particolare attenzione alla questione della fame nel mondo, e prova ne è che da quando è Papa ha voluto visitare tutte le agenzie ONU per l’agricoltura e l’Alimentazione: è stato all’IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo agricolo, due volte alla FAO, e una volta al Programma Alimentare Mondiale. Direttore generale della FAO è da quest’anno il cinese Qu Dongyu, cosa che fa dell’organizzazione anche un naturale ponte per i contatti con la Cina.
Nel suo messaggio, Papa Francesco sottolinea che il cibo “cessa di essere un mezzo di sussistenza per diventare un canale di distruzione personale”, mostra la contraddizione tra 820 milioni affamate che fanno da contraltare a 700 milioni di persone in sovrappeso, non solo tra “i popoli dell’opulenza”, ma anche in Paesi a basso reddito.
L’alimentazione sana diventa un tema centrale, e per questo “è necessaria una conversione del nostro modo di agire”, proprio a partire della nutrizione, perché i frutti del creato “non possono essere ridotti a mero oggetto di uso e dominio”.
Servono, afferma Papa Francesco, “stili di vita ispirati ad una visione riconoscente di ciò che ci viene dato, cercando la temperanza, la moderazione, l’astinenza, il dominio di sé, la solidarietà”.