Città del Vaticano , lunedì, 14. ottobre, 2019 18:00 (ACI Stampa).
“A differenza di santi come Padre Pio o Teresa di Lisieux, probabilmente non sarà il tipo che catturerà l'immaginazione popolare. Era soprattutto un sacerdote e impegnato per la maggior parte della sua vita nei normali doveri della sua vocazione”.
Così il vescovo Robert Byrne C.O.ha iniziato la riflessione su John Henry Newman nella messa di ringraziamento celebrata oggi a San Giovanni in Laterano per la canonizzazione e presieduta dal cardinale Vincent Nichols.
“Forse dovremmo chiederci - ha detto il vescovo- che tipo di santo Newman è e cosa può dire alla Chiesa ai nostri giorni. Fu Papa San Paolo VI a dire: "guidato unicamente dall'amore per la verità e la fedeltà a Cristo, arrivò alla pienezza della saggezza e della pace". In altre parole, fu la ricerca implacabile ed eroica del santo Cardinale di verità e santità che ci porta alla celebrazione di questa mattina”.
La ricerca della verità e della santità quindi: “Spesso pensiamo che il punto di svolta nella vita di Newman sia la sua accoglienza in piena comunione con la Chiesa cattolica nell'ottobre 1845, ma per lui è stata una naturale progressione della crescita nei suoi ideali. Gli è costato molto rinunciare alla sua famiglia, agli amici e alla carriera, ma il suo detto è sempre stato "Santità piuttosto che pace" ed è questa determinazione che lo ha reso santo”.
Una vista costantemente dedicata alla ricerca della verità è certamente un esempio per il mondo di oggi, basta rivedere nella sua biografia il suo lavoro: “ Ha fatto molto per promuovere la causa cristiana nel portare la Congregazione dell'Oratorio in Inghilterra, fondando un'Università in Irlanda e una scuola a Edgbaston. Ha lavorato instancabilmente come parroco e aveva una cura paterna per la sua comunità oratoriana. Ha guidato innumerevoli persone con lettere di direzione spirituale e consigli. Ha dato luce a coloro che cercavano la verità e continua a farlo attraverso le sue opere pubblicate di teologia, filosofia, prediche e preghiere”.