Città del Vaticano , martedì, 8. ottobre, 2019 15:00 (ACI Stampa).
Si è parlato anche di “nuovi ministeri”, nella terza sessione dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei vescovi. E l’obiettivo è quello di – spiega Paolo Ruffini, prefetto del dicastero per la Comunicazione vaticano – “non avere cristiani di prima classe e cristiani di seconda classe”, i primi che possono prendere la comunione tutti i giorni, i secondi che fanno fatica, per varie ragioni, a partecipare all’Eucarestia.
Entra così nel dibattito del sinodo il tema dei viri probati, persone di provata fede che possano essere ordinati sacerdoti anche se sposati. Ne ha parlato il Cardinale Claudio Hummes nella sua introduzione al Sinodo, e la possibilità era menzionata anche nell’instrumentum laboris del Sinodo. Ora, il tema viene introdotto, sebbene non già con i crismi del ministero ordinato.
Si è parlato di scegliere ministri autorizzati alla celebrazione dell’Eucarestia o di ordinare diaconi permanenti che possano amministrare i sacramenti, e queste sono possibilità contemplate dalla Chiesa. Mentre molta attenzione è stata data alla formazione dei ministeri ordinati, da basare su una formazione capillare a livello parrocchiale, una formazione intensiva a tempo pieno e una formazione teologica sistematica, per laici e religiosi. Ma è stato soprattutto sottolineato che è importante che la formazione dei seminaristi sia ripensata nel senso di una maggiore prossimità alla vita della comunità. E si è parlato anche della possibilità di una ordinazione diaconale per le donne.
Il prefetto Ruffini sottolinea che il tema dei nuovi ministeri è dato dal “rischio che ci siano cattolici di prima e seconda classe”, mentre la domanda di fondo è “come fare arrivare Gesù eucarestia”.
È anche stato fatto notare che non si deve – aggiunge Ruffini – cadere nell’errore della risposta funzionale, considerando il sacerdozio come una funzione. Ma è stato anche fatto notare che c’è una pressione dei pentecostali, e che l’assenza della Chiesa cattolica fa sentire ancora di più la Chiesa.