Città del Vaticano , domenica, 6. ottobre, 2019 10:40 (ACI Stampa).
“Quando senza amore e senza rispetto si divorano popoli e culture, non è il fuoco di Dio, ma del mondo. Eppure quante volte il dono di Dio non è stato offerto ma imposto, quante volte c’è stata colonizzazione anziché evangelizzazione! Dio ci preservi dall’avidità dei nuovi colonialismi”.
Papa Francesco lo ha detto nella omelia della messa di apertura del Sinodo speciale per l’ Amazzonia che si apre oggi e che per tre settimane porta in Vaticano i temi della evangelizzazione in un regione difficile, ma anche della custodia del creato e della difesa della dignità umana.
Nella messa di questa mattina a concelebrare anche i cardinali creati dal Papa ieri pomeriggio, e alcuni dei vescovi ordinati due giorni fa.
Per questo la riflessione del Papa si è basata proprio sul tema del dono che lo Spirito fa a sacerdoti e vescovi. “Siamo vescovi perché abbiamo ricevuto un dono di Dio. Non abbiamo firmato un accordo, non abbiamo ricevuto un contratto di lavoro in mano, ma mani sul capo, per essere a nostra volta mani alzate che intercedono presso il Signore e mani protese verso i fratelli. Abbiamo ricevuto un dono per essere doni. Un dono non si compra, non si scambia e non si vende: si riceve e si regala” ha detto il Papa.
E Papa Francesco ha ripetuto ancora una volta che il fuoco dello Spirito “non si alimenta da solo, muore se non è tenuto in vita, si spegne se la cenere lo copre. Se tutto rimane com’è, se a scandire i nostri giorni è il “si è sempre fatto così”, il dono svanisce, soffocato dalle ceneri dei timori e dalla preoccupazione di difendere lo status quo”.