Città del Vaticano , lunedì, 30. settembre, 2019 15:00 (ACI Stampa).
“Celebrare è ringraziare: non a caso l’Eucarestia significa proprio rendimento di grazie. E al rendimento di grazie al Signore si accompagna la gratitudine che, a nome della Santa Sede, sono lieto di esprimervi per il prezioso servizio che svolgete come Corpo della Gendarmeria Vaticana e della Polizia di Stato italiana”. Lo ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, nell’omelia della Messa celebrata in San Pietro per la Polizia e il Corpo della Gendarmeria Pontificia, in occasione del 70/mo anniversario dalla proclamazione di San Michele Arcangelo a protettore delle Forze dell’Ordine e della Polizia di Stato.
“San Michele - ha spiegato il Cardinale - è il combattente esemplare del Maligno. Ricorda anche a noi la necessità della lotta spirituale: la lotta quotidiana del cristiano non è contro qualcuno, contro persone in carne e ossa, ma contro lo spirito del male che sempre va distinto da coloro che al male cedono”.
“La lotta interiore agli inganni e alle falsità - ha ribadito il porporato - è dunque cruciale”. Siamo chiamati “a curare la limpidezza dell’animo, a non scordarci, tra le mille cose urgenti della vita, di compierne una veramente necessaria: entrare nel nostro sacrario più intimo per mettere il cuore davanti al Signore e chiedergli di dissipare opacità e doppiezze. Il Signore gradirà”.
Dio - ha aggiunto il Segretario di Stato - “dimostra di apprezzare le persone schiette, veraci, anche se peccatori, mentre non riesce a toccare la vita di coloro che si presumono giusti e si mostrano impeccabili all’esterno, ma dentro sono falsi e incoerenti. La sincerità è nemica delle apparenze e il Signore ci chiama a combattere il male che sta fuori senza trascurare di lottare anzitutto contro la falsità che abbiamo dentro e che è presente in ogni malattia dell’anima”.
“Chiediamo oggi per l’intercessione di San Michele - ha concluso il Cardinale Parolin - la costanza nel lottare per sradicare le piccole o grandi falsità che tutti ci portiamo dentro, e la capacità di proteggere il cuore da doppiezze e infingimenti. E’ un invito a riscoprire, ogni giorno, nel dialogo con Gesù, la verità che ci fa liberi”.