Città del Vaticano , lunedì, 23. settembre, 2019 12:10 (ACI Stampa).
“Per rinnovare la vostra sintonia con il magistero della Chiesa, vi esorto ad essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane, voi dovete aitare in questo. Il giornalista, che è il cronista della storia, è chiamato a ricostruire la memoria dei fatti, a lavorare per la coesione sociale, a dire la verità ad ogni costo: c’è anche una parresia del giornalista, sempre rispettosa, mai arrogante”.
Papa Francesco lo ha detto oggi ricevendo una rappresentanza dei membri dell’ Ucsi la Unione cattolica stampa italiana che compie 60 anni di vita.
Il Papa dice che tantevolte il giornalista deve segure l'editore che passa le notizie all'alambicco delle intenzioni finanziarie.
Ai giornalisti il Papa ha detto: “Non abbiate paura di rovesciare l’ordine delle notizie, per dar voce a chi non ce l’ha; di raccontare le “buone notizie” che generano amicizia sociale; di costruire comunità di pensiero e di vita capaci di leggere i segni dei tempi. Vi ringrazio perché già vi sforzate di lavorare per questo, anche con documenti come la Laudato si’, che non è un’enciclica ecologica, ma sociale, e promuove un nuovo modello di sviluppo umano integrale: voi cooperate a farlo diventare cultura condivisa, in alternativa a sistemi nei quali si è costretti a ridurre tutto al consumo”.
Ed ha aggiunto: " Quante volte il giornalista vuole andare su questa strada, ma ha dietro di sé un editore che gli dice: “no, questo non si pubblica, questo sì, questo no”, e si passa tutta quella verità nell’alambicco delle convenienze finanziarie dell’editore, e finisce per comunicare quello che non è vero, che non è bello e che non è buono".