Roma , venerdì, 20. settembre, 2019 14:00 (ACI Stampa).
C’era anche l’arcivescovo anglicano Ian Earnest alla Messa che Papa Francesco ha celebrato a Maurizio, durante il suo viaggio in Africa. E l’incontro con Papa Francesco potrebbe essere stato il primo tra molti. Perché il vescovo proveniente da Maurizio è stato chiamato a prendere la direzione dell’Anglican Centre, a Roma.
La nomina come direttore è arrivata lo scorso maggio, e va a chiudere un periodo di transizione per la liason tra Santa Sede e Comunione Anglicana che è attiva da più di cinquanta anni.
Dal giugno 2017, rappresentante di Canterbury presso la Santa Sede era stato nominato Bernard Ntahoturi, che succedeva a David Moxon, che nei suoi quattro anni di mandato aveva vissuto un rinnovato dialogo ecumenico. Ma l’arcivescovo Ntahoturi si è dimesso a ridosso di Natale, a seguito di accuse di molestia sessuale. A gennaio, era stato nominato direttore ad interim del centro il Reverendo John Shepherd.
L’arcivescovo Ernest, vescovo di Mauritius e precedentemente primate della Chiesa Anglicana nell’Oceano Indiano, ha lavorato molto con la sua controparte cattolica a Mauritius, il Cardinale Maurice Piat, vescovo di Port Louis. I due hanno redatto insieme dichiarazione congiunte su temi ambientali e sociali e inviato messaggi di auguri natalizi congiunti attraverso la televisione di Maurizio, senza contare il fatto che il Cardinale e l’arcivescovo anglicano sono anche entrambi presidenti del college ecumenico Rodrigues College, che si formò nel 1973 con l’unione della Chiesa Romano Cattolica di Saint Louis e la Chiesa Anglicana di San Barnaba.
I rapporti tra Chiesa Cattolica e Comunione Anglicana sono stati particolarmente intensi negli ultimi anni, e Papa Francesco aveva persino pensato di compiere un viaggio ecumenico in Sud Sudan con l’arcivescovo Justin Welby, il capo della Comunione Anglicana.