Città del Vaticano , giovedì, 12. settembre, 2019 11:50 (ACI Stampa).
“Essere per la Chiesa e per il mondo “sacramenti” della prossimità di Dio”. E’ questo l’impegno che il Papa chiede ai nuovi vescovi ordinati nell’ultimo anno, che hanno partecipato al Corso di formazione promosso dalla Congregazione per i Vescovi e dalla Congregazione per le Chiese Orientali.
“La vicinanza a Dio è la sorgente del ministero del Vescovo” dice il Papa e “non si può comunicare la prossimità di Dio senza farne esperienza, senza sperimentarla ogni giorno, senza lasciarsi contagiare dalla sua tenerezza”.
Occorre stare davanti a Gesù perché “senza questa confidenza personale, senza questa intimità coltivata ogni giorno nella preghiera, anche e soprattutto nelle ore della desolazione e dell’aridità, si sfalda il nucleo della nostra missione episcopale”. E quindi “solo stando con Gesù giunge nel cuore quella pace profonda che i nostri fratelli e sorelle cercano da noi”.
C’è poi la necessari vicinanza al popolo che “non è una strategia opportunista, ma la nostra condizione essenziale. Gesù ama accostarsi ai suoi fratelli per mezzo nostro, per mezzo delle nostre mani aperte che accarezzano e consolano; delle nostre parole, pronunciate per ungere il mondo di Vangelo e non di noi stessi; del nostro cuore, quando si carica delle angosce e delle gioie dei fratelli”.
Annunciare una vita diversa da quella del “mondo” insiste il Papa ricordando che “la vicinanza del Vescovo non è retorica. Non è fatta di proclami autoreferenziali, ma di disponibilità reale”.