Città del Vaticano , mercoledì, 11. settembre, 2019 9:45 (ACI Stampa).
A Piazza San Pietro, durante l'Udienza Generale odierna, Papa Francesco incentra la sua meditazione sul Viaggio Apostolico in Mozambico, Madagascar e Maurizio, conclusosi ieri sera. Il Papa ripercorre passo dopo passo i momenti più significativi come "pellegrino di pace e di speranza" in Africa.
"La speranza del mondo è Cristo, e il suo Vangelo è il più potente lievito di fraternità, di libertà, di giustizia e di pace per tutti i popoli. Con la mia visita, sulle orme di santi evangelizzatori, ho cercato di portare questo lievito alle popolazioni mozambicane, malgasce e mauriziane", così Francesco inizia la meditazione.
Francesco parte dal Mozambico. "In Mozambico sono andato a spargere semi di speranza, pace e riconciliazione in una terra che ha sofferto tanto nel recente passato a causa di un lungo conflitto armato - commenta il Pontefice - e che nella scorsa primavera è stata colpita da due cicloni che hanno causato danni molto gravi. La Chiesa continua ad accompagnare il processo di pace, che ha fatto un passo avanti anche il 1° agosto scorso con un nuovo Accordo tra le parti. Qui vorrei soffermarmi per ringraziare la Comunità di Sant'Egidio che ha lavorato tanto per questo progetto di pace". Papa Francesco ricorda la felicità di quel popolo, i loro canti felici.
Poi il Papa arriva in Madagascar. "Un Paese ricco di bellezze e risorse naturali, ma segnato da tanta povertà - dice il Papa - ho auspicato che, animato dal suo tradizionale spirito di solidarietà, il popolo malgascio possa superare le avversità e costruire un futuro di sviluppo coniugando il rispetto dell’ambiente e la giustizia sociale".
Infine il Papa ricorda la sua giornata trascorsa nelle isole Mauritius, nota meta turistica, ma che ha "scelto come luogo di integrazione tra diverse etnie e culture". "Il Vangelo delle Beatitudini - commenta Papa Francesco - come carta d’identità dei discepoli di Cristo, in quel contesto è antidoto contro la tentazione di un benessere egoistico e discriminatorio, ed è lievito di vera felicità, impregnata di misericordia, di giustizia e di pace. In seguito, nell’incontro con le Autorità di Mauritius, ho manifestato l’apprezzamento per l’impegno di armonizzare le differenze in un progetto comune, e ho incoraggiato a portare avanti anche nell’oggi la capacità di accoglienza, come pure lo sforzo di mantenere e sviluppare la vita democratica. "Lì è forte il dialogo interreligioso, è un'amicizia naturale. Quando sono entrato in Episcopio ho trovato un bel mazzo di fiori, era stato inviato dal Grande Imam in segno di fratellanza".