Maputo , venerdì, 6. settembre, 2019 9:30 (ACI Stampa).
La prima tappa della ultima giornata del Papa in Mozambico è l' ospedale Zimpeto, alla periferia di Maputo. E' qui che da 2002 il centro Dream assiste i malati di Aids/Hiv, avviato nel 2002 grazie alla Comunità di Sant’Egidio. Sono Marco Impagliazzo della Comutàdi Sant' Egidio, la Coordinatrice Nazionale del progetto Dream e la Direttrice locale del centro di Maputo ad accogliere Francesco insieme ai bambini che danzano. Papa Francesco saluta in forma privata 20 malati.
Riprende la parabola del buon samaritano: “avete ascoltato quel grido silenzioso, quasi impercettibile, di tante donne, di tante persone che vivevano nella vergogna, emarginate, giudicate da tutti”.
Perché, dice, i poveri non hanno bisogno di un atto di delega ma del “coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido”.
No solo assistenza quindi ma “ridare dignità alle donne e ai bambini, aiutandoli a progettare un futuro migliore".
La collaborazione con altre realtà simili, l’impegno gratuito e volontario hanno un enorme valore umano ed evangelico dice il Papa che conclude con un riferimento alla natura e alla cultura africana: “ Come insegnano le sculture di arte makonde con varie figure aggrappate l’una all’altra in cui prevalgono l’unità e la solidarietà sull’individuo , dobbiamo renderci conto che siamo, tutti, parte di uno stesso tronco”. Serve “un modello virtuoso, un esempio da seguire vista l’urgenza imposta dal deterioramento del pianeta”.