Città del Vaticano , lunedì, 2. settembre, 2019 12:10 (ACI Stampa).
“La pratica dell’eutanasia, divenuta legale già in diversi Stati, solo apparentemente si propone di incentivare la libertà personale; in realtà essa si basa su una visione utilitaristica della persona, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo, se dal punto di vista medico non ha speranze di miglioramento o non può più evitare il dolore”.
Papa Francesco lo ha detto ai membri dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) che ha ricevuto oggi in udienza a poche settimane dal Congresso nazionale.
Presenti anche alcuni pazienti una scelta ha detto il Papa che è un “messaggio forte e un segno eloquente non solo per il mondo della sanità, ma per tutta la società, chiamata a rinnovarsi in uno stile solidale e fraterno”.
La Associazione propone una “oncologia di precisione” che il Papa chiama “oncologia della misericordia, perché lo sforzo di personalizzare la cura rivela un’attenzione non solo alla malattia, ma al malato e alle sue caratteristiche, al modo in cui reagisce alle medicine, alle informazioni più dolorose, alla sofferenza”.
Per il Papa è invece importante “accompagnare il malato e i suoi cari in tutte le fasi del decorso, tentando di alleviarne le sofferenze mediante la palliazione, oppure offrendo un ambiente familiare negli hospice, sempre più numerosi, contribuisce a creare una cultura e delle prassi più attente al valore di ogni persona”.