Madrid , sabato, 31. agosto, 2019 11:00 (ACI Stampa).
La vita, alle volte, scrive la sua storia partendo da fatti molto tristi. Così fu la vita di San Raimondo Nonnato. Tale appellativo nasce dal fatto che, secondo la leggenda sulla sua esistenza, la madre morì prima la nascita del piccolo e che per farlo nascere, dal corpo della donna, fu usata una spada. Il fatto rappresentava una forma particolare di parto cesareo. Da ciò ne derivò tale denominazione.
Nato a Portell, intorno al 1204, la sua famiglia era imparentata con la nobile casata dei Cardona. Non si hanno notizie precise sulla sua giovinezza fino a quando introno a 20 anni chiese di entrare nell'Ordine della Mercede. Era il 1224.
L'unico dato che abbiamo è che, fin da giovane, mostrava una buona cultura giuridica e canonistica, tanto da essere inviato a Roma, da parte del suo Ordine, per perorare una causa giuridica.
Entrato in questa famiglia religiosa si dedicò, con amore e passione, ai compiti della novella fondazione, ovvero quello della Redenzione degli schiavi. Questa confraternita era sorta da pochi anni per volontà di San Pietro Nolasco, il cui scopo era di offrire una risposta a quella difficile realtà sociale. Sorti come Ordine laicale, solamente in un secondo momento divennero un ordine clericale.
All'iniziò del loro apostolato, la vita nell'Ordine della Beata Vergine Maria della Mercede era particolarmente dura in quanto questi uomini si impegnavano anche, con un voto speciale, a riscattare gli schiavi pagando un prezzo: se mancava il denaro necessario, offrivano se stessi in riscatto. Tale sorte toccò sia a San Raimondo che a San Pietro Nolasco, i quali guardando al Crocifisso, offrirono loro stessi in riscatto come il Signore si offrì per la Redenzione dell'umanità.