La sede principale dell’Organizzazione è appunto a Washington, e vi partecipano, in qualità di osservatori, oltre 70 tra Stati e organizzazioni. La Santa Sede è uno di questi.
Fino al 2012, il ruolo di Osservatore Permanente presso l’Organizzazione degli Stati Americani era stato ricoperto dal nunzio negli Stati Uniti. Nell’agosto 2012, invece, fu deciso che il posto sarebbe stato ricoperto dall’Osservatore Permanente presso le Nazioni Unite, che al tempo era l’arcivescovo Francis Chullikat.
Era stato l’arcivescovo Pietro Sambi, nunzio a Washington deceduto nel luglio del 2011, ad avviare una serie di riflessioni sull’opportunità della nomina del nunzio presso gli Stati Uniti come Osservatore permanente, perché in generale tutti i rappresentanti dei Paesi membri dell’OAS con qualità di ambasciatore erano diversi da quelli in servizio presso il governo degli Stati Uniti, e il “doppio incarico” di nunzio a Washingtonn e osservatore presso l’OAS non sempre facilita le relazioni diplomatiche.
La scelta di aprire un ufficio totalmente dedicato all’OAS rappresenta, quindi, un ulteriore passo avanti della Santa Sede nello sviluppo delle relazioni multilaterali. Monsignor Mark Miles lascerà dunque Roma e prenderà la responsabilità di un ufficio che avrà un suo peso nell’ambito diplomatico.
La partenza di monsignor Miles si inserisce in una serie di spostamenti interni che interessano la Segreteria di Stato vaticana. Cambia profondamente il team del Cardinale Pietro Parolin: il suo primo segretario, monsignor Robert Murphy, è stato promosso consigliere di nunziatura e presterà servizio in India, mentre monsignor Giancarlo Dellagiovanna, considerato uno dei ‘ghostwriter’ del cardinale, è destinato alla nunziatura in Olanda.
Sono cambiati anche i direttori dell’Ufficio Informazioni della Segreteria di Stato e dell’ufficio amministrativo: il nuovo direttore dell’ufficio informazioni è monsignor Mauro Carlino, 41 anni, che è stato anche segretario del Cardinale Giovanni Angelo Becciu quando questi era sostituto, mentre il nuovo direttore dell’amministrazione dovrebbe essere monsignor Rolandas Makrickas, lituano, 47 anni, che ha servito nella nunziatura di Washington dal 2013 al 2017 e che è stato richiamato a Roma dopo due anni come incaricato di affari alla nunziatura del Gabon e consigliere della nunziatura in Congo.
I nuovi nunzi apostolici in Portogallo e Costa Rica
Il 29 agosto, Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo Bruno Musarò nunzio in Costa Rica e l’arcivescovo Ivo Scapolo nunzio in Portogallo. Lasciano rispettivamente le nunziature di Egitto e Cile, posizioni particolarmente importanti. Dopo il viaggio di Papa Francesco in Egitto, infatti, sono proseguiti i colloqui con al Azhar, che hanno portato alla dichiarazione di Abu Dhabi, della quale recentemente è stato stabilito un comitato di implementazione. In Cile, invece, la questione degli abusi e il necessario ricambio dell’episcopato (Papa Francesco sta nominando, per ora, amministratori apostolici) rende il lavoro del nunzio molto importante.
L’arcivescovo Musarò viene quindi destinato in Costa Rica, dove i vescovi hanno preso diverse posizioni recentemente sulla difficile situazione sociale.
Nato nel 1948, entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1977, l’arcivescovo Musarò ha prestato servizio nelle nunziature di Corea, Italia, Repubblica Centrafricana, Panama, Bangladesh e Spagna. È stato poi nunzio a Panama dal 1994 al 1999, quindi nunzio in Madagascar, Seychelles e Mauritius e delegato apostolico alle isole Comore e Reunion dal 1999 al 2004, nunzio in Guatemala dal 2004 al 2009, nunzio a Cuba dal 2011 al 2015. Era nunzio in Egitto e delegato presso la Lega Araba dal febbraio 2015.
L’arcivescovo Ivo Scapolo va dal Cile al Portogallo, dove prende il posto dell’arcivescovo Rino Passigato, andato in pensione.
Nato nel 1953, l’arcivescovo Scapolo è al servizio diplomatico della Santa Sede dal 1984, e ha prestato servizio nelle nunziature di Angola, Portogallo e Stati Uniti, prima di essere chiamato a Roma a lavorare nella sezione per le Relazioni con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana.
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Nel 2002, è stato nominato nunzio apostolico in Bolivia, e vi è rimasto fino al 2008, quando Benedetto XVI lo ha inviato come nunzio in Rwanda. Nel luglio 2015, è stato nominato nunzio apostolico in Cile. È stato anche lui sommerso dalle polemiche per la gestione dei casi di abuso in Cile, e in particolare per aver difeso la nomina del vescovo Juan Barros Madrid a Osorno, lì dove si era perpetrati gli abusi di Fernando Karadima.
La Santa Sede alla Settimana Mondiale dell’Acqua
Si è svolta dal 25 al 30 agosto la Settimana Mondiale dell’Acqua a Stoccolma, con il tema “Acqua per la società: l’inclusione di tutti”. Il dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale era rappresentato da un membro del suo staff, l’officiale Tebaldo Vinciguerra.
La Settimana Mondiale dell’Acqua (World Water Week) si svolge ogni anno, ed è organizzata dallo Stockholm International Water Institute, un centro di eccellenza svedese dedicato all’acqua. Alla Settimana partecipano diplomatici, esperti di cooperazione allo sviluppo, inventori e scienziati, imprenditori, investitori, rappresentanti di associazioni, di organismi internazionali e – dal 2016 – anche di organizzazioni religiose.
Va segnalato che la Santa Sede segue da tempo le questioni collegate all’acqua. Il Dicastero – e precedentemente il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace – ha partecipato anche ad alcune edizioni passate del Forum Mondiale dell’Acqua, forum triennale organizzato dal Consiglio Mondiale dell’Acqua ogni volta in una sede diversa.
Il tema dell’accesso all’acqua potabile e sicura era presente nell’enciclica Laudato Si, ed è stato rimarcato da Papa Francesco nel Messaggio per la giornata di preghiera per la salvaguardia del creato (1 settembre 2019).