Scala (SA) , venerdì, 30. agosto, 2019 14:00 (ACI Stampa).
Sant'Alfonso Maria de Liguori (1696-1787) è stato uno dei più grandi santi che la Chiesa ricorda nel suo calendario. Teologo e vescovo ha influito, non poco, sulla mentalità e sulla religiosità dei fedeli. Ma questo valente sacerdote, oltre a tutto ciò è stato anche e soprattutto un grande missionario tanto da fondare una famiglia religiosa per tale scopo.
La Congregazione del Santissimo Redentore che vide la luce quel 9 novembre 1732, sulla costiera amalfitana, fin dall'inizio si profuse in un attento apostolato missionario, rivolto a coloro che non avevano mai conosciuto la Rivelazione cristiana.
Caprai, pastori ed uomini privi dei più semplici riferimenti al vangelo, videro Alfonso impegnato in quest'apostolato che ben si lega all'azione missionaria della Chiesa nel mondo.
Il santo, appena ordinato sacerdote il 21 dicembre 1726, comprese che se Napoli era piena di ministri di Dio, fuori della città iniziava la sua missione. Una mattina del 1732, a dorso di mulo e superate le resistenze paterne, saliva a Scala per fondare un istituto missionario il cui unico scopo era quello di evangelizare pauperibus. E ci riuscì. Di ciò ne abbiamo traccia nella prima Regola approvata il 25 febbraio 1749 e nelle ultime Costituzioni del 1983.
Amò la sua gente, con un amore particolare: nulla lo fermò in quest'opera. Canzoni popolari per diffondere la fede, scritti vari di ascetica e teologia e tante missioni al popolo, riempirono la vita di quest'uomo che si lego al voto di non perdere mai tempo pur di salvare anime. Ciò è testimoniato dai moltissimi che si riferirono alla sua persona per ogni problema. Tutti ascoltava in quanto tutto per lui, rappresentava il volto di Dio .E questa era la Sua missione.