Roma , lunedì, 26. agosto, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Un religioso cappuccino, di buon mattino, si aggira per piazza Bologna a Roma: lo conoscono tutti per la sua bontà ed affabilità. Il suo nome è padre Crescenzio da Jesi (1916-1998).
Nome importante se si pensa che già l'Ordine francescano ha avuto, nella propria storia, un altro soggetto con lo stesso appellativo. Quest'uomo dopo essere stato un giurista e probabilmente (dicono le Fonti) vedovo, lasciò tutto, divenendo un francescano. Fu Ministro generale e vescovo. Ed è ricordato per il suo lavoro, nei primi anni ,di fondazione della famiglia francescana (1244).
Per ritornare dal passato al presente, ovvero al frate cappuccino, il suo vero nome è Roberto Martarelli. Lo ha cambiato in seguito alla professione religiosa, che prima del Concilio Vaticano II (1965) chiedeva ai singoli di mutare il nome e lui obbedì.
Era nato a Jesi ed il 4 ottobre 1926 era entrato nel Seminario serafico di Cingoli. Qui vi compì tutti gli studi e la professione perpetua (16 febbraio 1937) tanto da venir ordinato sacerdote il 9 luglio 1939 a Solothourn (Svizzera). In questa città, fuori dell'Italia, era stato inviato dai superiori per apprendere il francese, il tedesco e terminare gli studi teologici. I superiori scoprendo le sue buone doti intellettuali lo stimarono, reputando bene di inviarlo a perfezionare i propri studi.
Ritornato in Italia, il voto di obbedienza lo condusse a Roma, nella quale si laureò in Diritto Canonico (5 luglio 1943) e fu nominato Vice postulatore generale dell'Ordine cappuccino.