Rimini , mercoledì, 21. agosto, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Nell’omelia del funerale di Sandra Sabattini, avvenuto il 5 maggio 1984, don Oreste Benzi, fondatore dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, disse: “Sandra ha compiuto ciò che Lui desiderava da lei, ha compiuto ciò per cui Lui l'ha mandata. E questo, pur nel dolore immenso, viene ad insegnarci che il dolore nell'amore a Dio è un elemento che ha valore, però nel fondo del dolore rimane la festa: è lei che ha raggiunto quello che Lui si era proposto su di lei, perché ha compiuto ciò per cui Lui l'aveva mandata.
Ecco, fratelli miei, l'uomo è povero, ma questi sono i grandi momenti in cui un tantino l’uomo legge attraverso la luce dello Spirito, perché l’uomo si affanna nelle cose, si affanna, anziché esprimere amore si lascia soffocare e distrugge l'amore, per cui non può più comprendere Dio: ecco l’infelicità dell’uomo, per cui tanta gente arriva al termine della vita senza aver mai amato nessuno, quindi senza aver mai capito niente o capito poco. Il mondo in fondo non è diviso in buoni e cattivi, è diviso in chi ama e in chi non ama, in chi ama poco e in chi ama molto e Sandra, noi lo sappiamo, ha amato molto”.
Per questo motivo al Meeting per l’amicizia fra i popoli, in svolgimento a Rimini, è stata allestita, in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la mostra ‘Sandra Sabattini. Questa vita non è mia’, a cura della prof.ssa Laila Lucci, teologa riminese ed autrice di due biografie: ‘La santa della porta accanto’ e ‘Sandra Sabattini. Questa vita non è mia’ (catalogo della mostra), entrambi editi da ‘Sempre Editore’.
Sandra Sabattini, nasce a Riccione il 19 agosto 1961. A 12 anni fa il suo incontro con don Oreste Benzi e sceglie di condividere la vita con persone con gravi disabilità e tossicodipendenti e anche per questo si iscrive alla facoltà di Medicina. A Bologna incontra Guido Rossi: entrambi vivono in maniera casta il loro fidanzamento, in attesa di sposarsi e di partire missionari in Africa.
La mattina del 29 aprile 1984, mentre scende dall’auto per partecipare a un incontro comunitario è travolta da un’altra auto e muore dopo tre giorni di coma, il 2 maggio 1984. Il 6 marzo 2018 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui è stata dichiarata venerabile.