L'Aquila , mercoledì, 21. agosto, 2019 12:30 (ACI Stampa).
Era il 1962, nel periodo della prima sessione del Concilio Vaticano II, e l’allora giovane arcivescovo Karol Wojtyla era salito sul Gran Sasso. Con lui, c’erano monsignor Tadeusz Pieronek, suo amico sin dai tempi del seminario clandestino, e Alojzy Cader, superstite di Auschwitz e l’unico che allora nel Collegio Polacco aveva una automobile. E lì, davanti alla funivia, monsignor Pieronek scattò una foto che certifica la prima visita di Giovanni Paolo II in quelle montagne che gli sono state tanto care.
In ricordo di quella visita, una targa è stata apposta all’ingresso della funivia lo scorso 17 agosto. Promotore dell’iniziativa, l’Associazione San Pietro della Ienca, piccolo borgo alle porte dell’Aquila disabitato dove è stato eretto il primo santuario dedicato a San Giovanni Paolo II.
La foto – ha detto monsignor Pawel Ptasznik, della Segreteria di Stato vaticana – testimonia la presenza di Wojtyla “in questo preciso luogo. È quasi certo che questa fu la prima volta che Karol Wojtyla abbia avuto la possibilità di venire da queste parti”.
Monsignor Ptasznik ha anche ricordato monsignor Pieronek, del quale aveva potuto seguire i corsi di “diritto matrimoniale” e che “aveva la passione della fotografia”. Il monsignore polacco ha inoltre auspicato che la targa “ricordi a tutti gli amanti delle montagne che giungono da queste parti il valore mistico del contatto con la natura che l’indimenticabile San Giovanni Paolo II il Grande, con la sua attività, con le parole, con la semplicità e la forza di un montanaro ci ha insegnato”.
La foto ritrae Karol Wojtyla alla “Villetta” di fronte alla storica trattoria di Fonte Cerreto.