Rimini , lunedì, 19. agosto, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Come è tradizione al Meeting per l’amicizia tra i popoli, in svolgimento alla Fiera di Rimini fino al 24 agosto, grande spazio sarà dato alle esposizioni; tra queste sarà allestita la mostra ‘Si aprì una porta nel cielo. La Cattedrale di Monreale’, a cura del prof. Mirko Vagnoni, università di Friburgo, con il coordinamento generale di don Nicola Gaglio, parroco e presidente della Fabbriceria del Duomo di Monreale, e di Sandro Chierici dello Studio Ultreya Milano.
Per approfondire questa mostra, promossa da Regione Sicilia, Soprintendenza BB.CC.AA. Palermo, Fabbriceria Duomo Monreale, Istituto d’arte per il mosaico Monreale, Museo Diocesano Monreale, Biblioteca del comune di Monreale, abbiamo chiesto a don Nicola Caglio spiegazioni di questa mostra al Meeting: ““L’iniziativa non serve per far conoscere la nostra Cattedrale che è conosciuta in tutto il mondo, bensì per far comprendere l’importanza che la Fabbrica del nostro Duomo riveste nel panorama non soltanto artistico, ma principalmente in quello didattico ed evangelizzativo.
Vorremo infatti che i visitatori comprendessero che c’è un patrimonio di arte e cultura che è più vasto di quello della sola Cattedrale, costituito dal complesso monastico benedettino. Per questo motivo la mostra intende far vedere che la Cattedrale ha avuto ed ha una vita e che essa è stata testimonianza dai Benedettini provenienti da Cava dei Tirreni che l’hanno abitata per tanti anni. Per questo motivo i visitatori lungo i 700 mq dovranno fare un percorso che idealmente è quello che facevano i monaci, dal monastero al coro, dal luogo di abitazione al luogo della preghiera”.
Come è strutturata la mostra?
“La mostra si apre con una sezione storica che ripercorre le vicende della costruzione del complesso, voluto dal re normanno di Sicilia Guglielmo II (1153-1189) come luogo di culto religioso destinato, soprattutto, alla preghiera nei suoi confronti. Si passa poi alla ricostruzione simbolica del chiostro, punto di passaggio per accedere dai locali del monastero alla chiesa, e da lì all’ambiente più raccolto, e vero cuore spirituale dell’esposizione: la sala dell’Odigitria.Un video introduce poi allo straordinario ciclo dei mosaici che ricopre interamente le pareti della Cattedrale, strutturato su più cicli narrativi. L’ambiente finale della mostra offre, oltre ad alcune immagini dei mosaici, una serie di pezzi (codici e arredi liturgici) che documentano la vita della Cattedrale come luogo di riferimento della fede dell’intera comunità ecclesiale, e termina nella riproduzione, realizzata con una tecnica fotografica ad altissima definizione, dell’abside con il volto del Pantocratore”.