Città del Vaticano , domenica, 11. agosto, 2019 12:15 (ACI Stampa).
Il tema della vigilanza è al centro della riflessione di Papa Francesco, offerta stamane ai fedeli in occasione dell’Angelus domenicale.
La vigilanza - spiega Francesco - va vissuta abbandonandosi “con semplicità e fiducia alla volontà di Dio, che ci guida verso la meta successiva. Infatti, chi si fida di Dio sa bene che la vita di fede non è qualcosa di statico, ma è dinamica: è un percorso continuo, per dirigersi verso tappe sempre nuove, che il Signore stesso indica giorno dopo giorno perché Lui è il Signore delle sorprese, delle vere novità”.
Le lampade accese - aggiunge ancora il Pontefice - stanno ad indicare che dobbiamo “vivere una fede matura, capace di illuminare le tante notti della vita. Tutti abbiamo avuto giorni che erano delle notti spirituali. La lampada della fede richiede di essere alimentata di continuo, con l’incontro con Gesù nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola. Portate sempre un piccolo Vangelo in tasca, per leggerlo. Questa lampada ci è affidata per il bene di tutti: nessuno, dunque, può ritirarsi intimisticamente nella certezza della propria salvezza, disinteressandosi degli altri. La fede vera apre il cuore al prossimo e sprona verso la comunione concreta con i fratelli, soprattutto con coloro che vivono nel bisogno”.
La vigilanza - continua il Papa - ci porta infine “all’incontro ultimo e definitivo col Signore”, che “ci ricorda che la vita è un cammino verso l’eternità; pertanto, siamo chiamati a far fruttificare tutti i talenti. In questa prospettiva, ogni istante diventa prezioso, per cui bisogna vivere e agire su questa terra avendo la nostalgia del cielo, i piedi per terra e il cuore nostalgico del cielo”.
La felicità - aggiunge Papa Francesco - in paradiso vedrà “non più i servi, cioè noi, a servire Dio, ma Dio stesso si metterà a nostro servizio. Questo la fa Gesù da adesso, prega per noi. Gesù è nostro servitore. Il pensiero dell’incontro finale con il Padre, ricco di misericordia, ci riempie di speranza, e ci stimola all’impegno costante per la nostra santificazione e per costruire un mondo più giusto e fraterno”.