Città del Vaticano , domenica, 28. luglio, 2019 15:08 (ACI Stampa).
Nessun osso trovato al Camposanto Teutonico può essere fatto risalire a un periodo posteriore al 1800. Viene così smentito un possibile collegamento con il caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana scomparsa 36 anni fa. In più, la Santa Sede ricorda che nemmeno le ossa rinvenute alla nunziatura in Italia possano essere ricollegate ad Emanuela Orlandi, come accertato. E afferma che la piena collaborazione della Santa Sede non vuole "categoricamente" significare una assunzione implicita di responsabilità.
Sono le conclusioni di due giorni di perizie, che hanno avuto luogo il 27 e il 28 luglio. In un comunicato, la Sala Stampa della Santa Sede sottolinea che "alle ore 12.30 si sono concluse le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi".
Prosegue il comunicato: "Il prof. Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – ha completato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari (diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti)".
Viene dichiarato quindi che "nel corso degli accertamenti di antropologia forense, il Prof. Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800". Si legge ancora che "il consulente di parte ha avanzato richiesta di accertamenti di laboratorio su circa settanta reperti ossei; il Prof. Arcudi e la sua equipe non hanno avallato la richiesta perché le medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi" e "per questi motivi, i campioni sono stati repertati e trattenuti presso il Comando della Gendarmeria a disposizione del Promotore di Giustizia".
Viene poi sottolineato che "la Santa Sede conferma la propria volontà di ricerca della verità sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi e smentisce categoricamente che questo atteggiamento di piena collaborazione e trasparenza possa in alcun modo significare, come da alcuni talvolta affermato, una ammissione implicita di responsabilità".