Città del Vaticano , mercoledì, 7. agosto, 2019 14:00 (ACI Stampa).
Durante i suoi anni da nunzio apostolico in Venezuela, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha potuto conoscere e apprezzare la figura del “medico del cielo” e “medico dei poveri”. Si tratta di José Gregorio Hernandez Cisneros (1864-1919), medico, intellettuale, filantropo venezuelano, la cui causa di beatificazione è stata aperta nel 1986. E che oggi ha un nuovo impulso.
Di questi ricordi, il Cardinale Parolin parlerà il prossimo 3 ottobre nella Pontificia Università Lateranense, in un convegno su “Il Venerabile Servo di Dio José Hernandez Cisneros. Testimone della pace”. Ci saranno anche il Cardinale Angelo de Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e l’arcivescovo Edgar Pena Parra, venezuelano, sostituto della Segreteria di Stato. Ma ci saranno anche il Cardinale Baltazar Porros Cardozo, che amministra l’arcidiocesi di Caracas, e Silvia Monica Correale, postulatrice della causa di beatificazione.
Ma perché la figura di Cisneros è così importante? Brillante studente di medicina, fu scelto dal presidente perché si recasse a Parigi e Berlino per perfezionare i suoi studi scientifici, e lì si specializzò in microbiologia e batteriologia, istologia normale e patologica e fisiologia sperimentale.
Quando tornò in Venezuela, intraprese la carriera universitaria, affianca alla professione medica. Ed è lì che si guadagnò il titolo di “medico dei poveri”. Non prendeva compensi, dava spesso loro soldi per la medicina.
Era profondamente cristiano, e si sentiva portato alla vita contemplativa. Divenne Terziario Francescano nel 1899, nel 1907 decise di abbandonare la docenza per diventare religioso, e arrivò nella Certosa di Farneta, in provincia di Lucca. Ma lì, dopo poco tempo, ebbe un crollo fisico, e dovette tornare in patria su decisione dei superiori, che ne volevano salvaguardare la salute.