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Una visita in Belgio per cinque vescovi cinesi

Tra loro il presidente dell’Associazione Patriottica, l’organismo di governo che unisce tutti i vescovi che si impegnano ad essere fedeli a Pechino

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“Dobbiamo dialogare anche con la Chiesa patriottica”, ha detto padre Jeroem Heyndrickx, missionario del Cuore Immacolato di Maria ed esperto di Cina. È stato lui ad accompagnare cinque vescovi cattolici cinesi in visita ufficiale nella regione di Liegi, dove hanno celebrato Messa al santuario di Saint Julienne de Cornillon lo scorso 19 luglio. I presuli hanno anche trascorso quattro giorni nella diocesi di Bruxelles – Malines.

La delegazione dei vescovi cinesi era guidata dal vescovo John Fan Xingao, vescovo della diocesi di Lin Yii e presidente dell’Associazione Patriottica dei Cattolici Cinesi, e dal vescovo Joseph Shen Bin, vescovo della diocesi di Hai Men e vicepresidente della Conferenza Episcopale cinese, che conta 98 vescovi. Gli altri vescovi era Xu Honggen della diocesi di Suzhou, Du Diang della diocesi di Bameng e Chen Gongao, della diocesi di Nachong.

La presenza di cinque vescovi dell’associazione patriottica è anche una conseguenza dell’accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi siglato dalla Santa Sede e dal governo cinese. Dopo l’accordo, non ci sono più vescovi illegittimi in Cina. Ciononostante, le pressioni del governo cinese ad iscriversi all’Associazione Patriottica hanno portato la Santa Sede a pubblicare degli “orientamenti pastorali” in cui si chiede ai sacerdoti di dialogare, ma anche di mettere in chiaro fino a che punto corrono gli obblighi di un sacerdote per il governo.

Non si conosce ancora l’efficacia dell’accordo, perché non ci sono state nomine episcopali. Ma, dopo la partecipazione di due vescovi cinesi al Sinodo dei vescovi dello scorso ottobre, la presenza di cinque vescovi dell’Associazione Patriottica in Belgio sta a testimoniare anche un segnale di apertura di ponti.

I cinque vescovi hanno celebrato nel santuario mariano di Banneux, dove è pregata la Vergine dei poveri, e poi a quello di Saint Julienne a Cornillon, famoso per la rivelazione del Corpus Domini nel 1246. Ha concelebrato con loro il vescovo Jean-Pierre Delville, di Liegi.

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I cinque vescovi sono stati invitati dall’associazione Liegi-Cina e dalla Fondazione Verbiest dell’università cattolica di Loviano. Questa promuove dialogo, fiducia e cooperazione con la Chiesa e con Istituti di ricerca in Cina, ha organizzato varie visite di vescovi.

La preghiera di fronte alla “Vergine dei poveri” di Banneux ha ricordato la preghiera fatta di fronte allo stesso santuario dai primi vescovi cinesi ordinati da Pio XI nel 1933.

Padre Jeroem Heydrickx, tra gli organizzatori del viaggio, ha notato che “è necessario dialogare anche con la Chiesa patriottica della Cina, perché il compito dei missionari è dialogare con tutti”.

La visita dei vescovi cinesi era iniziata i 16 luglio, con una Messa concelebrat nella cattedrale di Anversa e la visita alla sede di Sant’Egidio, nonché ad un pellegrinaggio alla tomba di San Damiano. Nella facoltà di teologia di Lovanio, i vescovi cinesi hanno potuto ammirare la copia originale del libro “Confucius, Sinarum Philosophus”, scritto nel 18esimo secolo dal gesiuta Philippe Couplet, libro che fece conoscere la cultura in Europa.

I vescovi hanno potuto anche incontrare il Cardinale Jozef de Kesel a Mechelen, nella sede arcivescovile, per uno scambio di una ora e mezza cui ha partecipato anche monsignor Herman Cosijns, segretario generale della Conferenza Episcopale Belga.

C’è stato anche un incontro con i Padri Vincenziani olandesi, arrivati con una delegazione di 13 sacerdoti e amici della Fondazione dedicata al vescovo Schraven, di cui è in corso la causa di canonizzazione.

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