Città della Pieve , martedì, 30. luglio, 2019 10:00 (ACI Stampa).
A Città della Pieve, è vissuto un giovane avvocato che, con la propria intelligenza ma di più fede, ha tutelato e difeso l'esistenza di tanti poveri e bisognosi, che a lui si rivolgevano, per le più varie esigenze. Il suo nome è Giacomo Villa detto l'Elemosiniere.
Ricordare la testimonianza di questo beato, è aprire un raggio di sole, sulle finestre buie dell'egoismo e del calcolo, in quanto quest'uomo ha speso tutti i suoi talenti e la sua stessa esistenza, nella difesa di tali ideali. Gli stessi che, spesso, vengono ricordati dal magistero del santo Padre Francesco, il quale, più di una volta, ha ricordato come nei poveri vi è il volto del Cristo che è sempre accanto al suo popolo.
Il beato Giacomo, come veniva chiamato, nella storiografia dei Servi di Maria, nacque in questa cittadina, nel XIII secolo, in una delle migliori famiglie della piccola cittadina umbra.
Com'era consuetudine, di quel tempo, andò a Bologna a studiare diritto e qui si laureò in Utroque iure (che comprendeva il diritto canonico e civile). Dopo un breve periodo, nel quale esercitò l'avvocatura comprese che il suo futuro non era nelle aride leggi, ma nella feconda vita. Così mutò il suo lavoro in un operato sociale, fondando, a proprie spese, un Ospedale per i poveri.
Tale attività fu peculiare in quanto, in quella realtà storica, non esisteva il Welfare State e i servizi sociali erano organizzati dalla Carità dei privati. Un servizio del genere, non solo fu molto utile ma anche di una provvida attenzione ed accuratezza, soprattutto nelle ipotesi più gravi. Questo servizio, totalmente gratuito e disinteressato, fu come la manna che scese dal cielo nel deserto, per il popolo eletto, che usciva dall'Egitto.