Assisi , lunedì, 29. luglio, 2019 10:00 (ACI Stampa).
San Francesco di Assisi (1181-1226) è stato, senza dubbio, uno fra i più grandi santi che la Chiesa ricordi. La sua rivoluzione è stata emblematica, in quanto ha affrontato la propria esperienza, religiosa ed umana, mettendo in pratica le parole del vangelo.
In quel piccolo mondo, quel modo di essere aveva ed ha, tutt'ora, del coraggio e della forza di animo che, insieme alla forte fede, fa di quest'uomo, un punto di riferimento per tutti i secoli che sono venuti, dopo quella scelta.
Leggendo i testi che ci ha lasciato (La Regola, il Testamento grande e quello di Siena, le lettere ed altro) è evidente come il suo punto di forza, fosse quello di sognare un'esistenza povera, umile e silenziosa. Francesco non fece del vangelo, una teoria ma una gioiosa pratica che lo condusse alla vera letizia perchè immessa nella vita di Dio. Sempre lieto e felice dialogava con il mondo, rimanendo grande, partendo da quel piccolino con cui firmava i suoi scritti. Francesco è un gigante della fede, che si sente minimo, perchè guarda a Dio e da questo scende all'uomo.
Proveniente da una delle migliori famiglie di Assisi il suo gesto, forse non fu compreso ne dai suoi genitori ne dai suoi concittadini. Si spogliò di tutto, rimanendo nudo per rivestirsi di Dio. Un segno forte com'era quel suo amore per il Padre che veste i gigli nei campi ed insegna a non preoccuparsi, con ansia, per il domani ma solo del Regno dei cieli.
Il giovane di Assisi rovesciò gli ideali del suo mondo:all'onore scelse l'umiltà; alla ricchezza la povertà ed alla potenza la minorità. La sua sequela Christi fu difficile, ma voluta con quel trasporto che sa di amore.