L’Egitto ha legalizzato 127 chiese cristiane che fino ad ora operavano senza permesso del governo, ha annunciato International Christian Concern, un gruppo che vigila sulle persecuzioni nel mondo.
Le approvazioni sono venute da un comitato creato nel 2016, che è il risultato di una legge del 2016 che intendeva semplificare il processo di legalizzazione delle chiese. Il comitato punta a legalizzare tutte le chiese ancora non regolarizzate nel Paese, che sono più di 3 mila. Il comitato è supervisionato dal primo ministro Mostafa Madbouly, e lo scorso marzo ha già legalizzato 156 edifici di chiese e strutture collegate alla Chiesa.
I negoziati in Venezuela
Ci sarà un terzo round negoziale sul Venezuela, che dovrebbe aprirsi la prossima settimana alle Barbados, dopo quello che si è tenuto in Svezia, cui ha partecipato anche un rappresentante della Santa Sede. E dovrebbe sedersi al tavolo anche il capo dell’opposizione Juan Guaidò, autoproclamatosi presidente, che non ha comunque risparmiato toni critici contro il governo.
Il terzo round negoziale ha l’obiettivo di “avanzare nella ricerca di una soluzione concordata e costituzionale per il Paese”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri norvegese, che sta mediando tra le parti, insieme ad altri Paesi.
Un nuovo ambasciatore del Nicaragua presso la Santa Sede
Rosario Murillo, vicepresidente del Nicargua, ha informato lo scorso 9 luglio che la Santa Sede ha dato il beneplacito alla nomina di Gilda Maria Bolt Gonzalez come nuovo ambasciatore del Nicaragua presso la Santa Sede”.
Bolt Gonzalez sostituisce Esther Carballo, che avrà nuovi incarichi nel governo. Nel ministero degli Esteri dagli anni Ottanta, Bolt è stata ambasciatore del Nicaragua in San Salvador dal 2007 ad oggi.
L’ex ambasciatore USA presso la Santa Sede alla guida di un nuovo organismo del governo sui diritti umani
Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha stabilito un consiglio sui diritti umani e ha nominato alla sua guida Mary Ann Glendon, già ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, che è stata anche presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e membro del Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto delle Opere di Religione.
Nell’annunciare il nuovo organismo lo scorso 8 luglio, Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ha detto che “è triste commentare che oggi, 70 anni dopo la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, grandi violazioni di questi diritti avvengono in tutto il mondo”.
Per questo “è arrivato il tempo per una revisione informata dei diritti umani americani nella politica estera”.
Molti gli incarichi “vaticani” di Mary Ann Glendon. Fu lei, nel 1995, a guidare la delegazione della Santa Sede alla quarta Conferenza ONU sulla donna a Pechino nel 1995.
In patria, Glendon è stata anche commissario della Commissione USA sulla libertà religiosa internazionale dal 2012 al 2016.
Questa nuova commissione sarà un gruppo di consulenza composto da esperti di diritti umani, filosofi e altri da tutto lo spettro politico, con la missione centrale di avanzare “i principi fondanti della nostra nazione e i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
Altri membri della commissione sono Paolo Carozza, professore di Legge a Notre Dame; Katrina Lantos Swett, che ha guidato la commissioen USA sulla Libertà Religiosa internazionale; il filosofo Christopher Tellefsen.
Ministeriale sulla libertà religiosa
Ci sarà anche l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, al secondo Ministeriale sulla Libertà Religiosa promosso dal Dipartimento di Stato statunitense. L’arcivescovo Gallagher aveva partecipato già lo scorso anno. Con lui, l’arcivescovo Pierre, nunzio apostolico negli Stati Uniti. Il ministeriale si tiene dal 16 al 18 luglio, mentre il 15 luglio Sam Brownback, ambasciatore per la Libertà Religiosa Internazionale, guiderà un tour privato del Museo dell’Olocausto degli Stati Uniti per i sopravvissuti alla persecuzione religiosa. Dopo il tour, l’ambasciatore Brownback terrà un discorso e parteciperà ad una cerimonia di accensione delle candele.
Il 16 luglio, il ministeriale discuterà di come governo, società civile e leaders religiosi possono collaborare maggiormente per promuovere libertà religiosa. Il 17 luglio, ci saranno diverse discussioni con esperti, e il Dipartimento di Stato presenterà il suo primo Premio per la Libertà Religiosa a persone che hanno dimostrato un continuo e instancabile impegno nel promuovere la libertà religiosa.
Il 18 luglio, saranno sviluppati approcci collaborativi per nuovi impegni per promuovere la libertà religiosa, e i partecipanti si riuniranno al Museo Nazionale della Storia e cultura Afro Americana per riconoscere un impegno globale per promovere la libertà religiosa internazionale.
Inizio della missione per il nuovo nunzio in Lituania
È arrivato a Vilnius lo scorso 9 luglio, accolto in aeroporto da tutta la Conferenza Episcopale Lituana, l’arcivescovo Petar Raiic, che Papa Francesco ha nominato nunzio apostolico per i Paesi Baltici. È, per l’arcivescovo Rajic, “un ritorno a casa”, dato che aveva servito nella nunziatura di Vilnius dal 1996 al 1998 come consigliere di nunziatura.
L’arcivescovo Rajic viene dall’incarico di nunzio apostolico in Angola e Sao Tomé e Principe. Canadese, classe 1959, sacerdote dal 1987, ha lavorato nella rappresentanze pontificie di Iran e Lituania e quindi presso la Segreteria di Stato vaticana. Nel 2009, è stato nominato nunzio apostolico di Kuwait, Bahrain e Qatar e delegato apostolico nella penisola arabica, mentre dal 2015 è stato nunzio in Angola e Sao Tomé.
È il sesto nunzio per i Paesi baltici dall’indipendenza. L’arcivescovo Rajic sostituisce l’arcivescovo Pedro Lopez Quintana, che lo scorso 9 maggio è stato nominato nunzio apostolico in Austria. Da maggio a luglio, la nunziatura di Vlnius è stata guidata da monsignor Christopher T. Washington, numero 2.
Accordo della Santa Sede con il Burkina Faso
È composto da un preambolo, 19 articoli e un protocollo addizionale l’accordo firmato tra Santa Sede e Burkina Faso lo scorso 12 luglio, nel Palazzo Apostolico Vaticano.
L’accordo – si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede - “garantisce alla Chiesa la possibilità di svolgere la propria missione in Burkina Faso”, e in particolare “viene riconosciuta la personalità giuridica pubblica della Chiesa e
delle sue Istituzioni”.
Stato e Chiese, mantenendo la loro indipendenza e autonomia, si “impegnano a collaborare per il benessere morale, spirituale e materiale della persona umana e per la promozione del bene comune”.
L’accordo, firmato nella Sala dei Trattati entrerà in vigore con lo scambio degli Strumenti di ratifica. Per la Santa Sede ha firmato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e per il Burkina
Faso Alpha Barry, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione. Tra coloro che hanno assistito alla firma, anche il Cardinale Philippe Ouedraogo, arcivescovo metropolita do Ouagadougou.
Il Burkina Faso è stato recentemente vittima di una ondata di attacchi jihadisti.