Napoli , mercoledì, 10. luglio, 2019 14:00 (ACI Stampa).
Il sangue di San Gennaro si era sciolto per l’Ucraina. E ora una reliquia di San Gennaro, presa direttamente dalla teca che le conserva nella cappella del Duomo, è stata donata all’Ucraina. Napoli e Kiev restano unite, così, in maniera inscindibile.
La reliquia è stata consegnata lo scorso 28 giugno dal Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, a padre Andriy Soletskyi, che rappresentava l’Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk.
“Il dono della reliquia di San Gennaro alla Chiesa Greco Cattolica Ucraina – ha detto il Cardinale Sepe – è un segno della vicinanza della Chiesa di Napoli a tutto il popolo ucraino e della nostra solidarietà nei vostri confronti in questo difficile momento di sfide da superare”.
Quella che è stata dalla Chiesa Greco Cattolica Ucraina è un frammento di ossa. Padre Soletskyi ha espresso gratitudine al Cardinale per “il dono più prezioso che la Chiesa di Napoli condivide con la Chiesa Greco Cattolica Ucraina”, e ha presentato l’album fotografico “Chastened for Truth”, che racconta il periodo delle catacombe della Chiesa Greco Cattolica Ucraina durante il periodo dell’Unione Sovietica.
Perché questo dono? La storia comincia a novembre: l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevhcuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, è andato a Napoli per la commemorazione annuale dell’holodomor, lo stermino per fame della popolazione ucraina voluto da Stalin in persona, che causò tra i 4,5 e i 7 milioni di vittime. Il 18 novembre, l’arcivescovo maggiore Shevchuk ha celebrato la Divina Liturgia nel Duomo di Napoli e il Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città, ha esposto per l’occasione la reliquia più importante: l’ampolla con il sangue di San Gennaro.