Città del Vaticano , giovedì, 27. giugno, 2019 14:00 (ACI Stampa).
La speranza è di consegnare la bozza della nuova costituzione della Curia a Papa Francesco a settembre. Ma per ora, si sta ancora lavorando sul testo, e non è detto che i tempi siano rispettati. Poi, sarà Papa Francesco a dover rivedere il testo, “passarlo” al vaglio del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi e per alcuni aspetti alla Congregazione della Dottrina della Fede.
Insomma, ci vuole ancora tempo per una definizione della riforma della Curia. Lo spiega il vescovo Marcello Semeraro di Albano, segretario del Consiglio del Cardinali, che in un briefing in Sala Stampa della Santa Sede ha fatto il punto della situazione del lavoro di riforma.
La bozza della nuova costituzione apostolica che andrà a regolare funzioni e compiti della Curia si chiama Praedicate Evangelium, anche se il titolo viene considerato provvisorio. Il vescovo Semeraro sottolinea che “non è un titolo inventato, viene direttamente dal Vangelo”, e mette in luce che il testo deve tenere in considerazione di “un mondo che cambia”.
“Dobbiamo renderci conto che non siamo più in un mondo che ha una struttura di cristianità nel quale basta fare attenzione alla dottrina. Bisogna fare attenzione soprattutto all’annuncio. Un annuncio che porta gioia”, afferma il segretario del Consiglio dei Cardinali.
Indirettamente, si confermano così le indiscrezioni che parlano di un dicastero missionario che accorperà la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e che dovrebbe essere di rango più importante della Congregazione della Dottrina della Fede. Il vescovo Semeraro però ci tiene a sottolineare che tutti i testi sono in discussione, pur sottolineando che l’ispirazione della Costituzione viene dall’Evangelii Gaudium, l’esortazione apostolica di Papa Francesco che fa un po’ da linea guida per il pontificato.