Città del Vaticano , giovedì, 27. giugno, 2019 16:00 (ACI Stampa).
E' stato “sottolineato il positivo contributo della Chiesa cattolica alla vita del Paese, specialmente a livello educativo, con la speranza che si possa ulteriormente rafforzare la cooperazione in tale ambito con opportune iniziative istituzionali”.
E’ questo uno dei temi più “caldi” tra Santa Sede e Slovenia di cui questa mattina il Papa ha parlato con Marjan Šarec, Primo Ministro della Repubblica di Slovenia, il quale, successivamente, si è incontrato con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e Paul R. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
La nota vaticana spiega che “Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali ed è stato espresso l’auspicio che esse possano consolidarsi mediante la sottoscrizione di intese specifiche su alcune materie di interesse comune. È stato, inoltre, evidenziato il positivo contributo della Chiesa cattolica alla vita del Paese, specialmente a livello educativo, con la speranza che si possa ulteriormente rafforzare la cooperazione in tale ambito con opportune iniziative istituzionali. Infine, si è avuto uno scambio di vedute su alcuni temi di carattere internazionale, con particolare riferimento al futuro del progetto europeo e alle attuali sfide che interessano la Regione”.
Una delle questioni da risolvere è il finaziamento dei programmi scolastici alle scuole cattoliche e private. Da tempo le poche scuole cattoliche in Slovenia chiedono di essere equiparate alle statali, e c’è anche un pronunciamento della suprema corte slovena in tal senso, ma nessun primo ministro ha mai messo in atto alcuna decisione.
Il primo ministro ha parlato per circa mezz’ora con Papa Francesco e in dono ha portato un dolce sloveno e un ricettario oltre ad una collezione di francobolli. Il Papa ha donato i suoi testi e anche il Documento della Fratellanza universale dicendo: “è importante andare su questa strada”.