Chicago , lunedì, 24. giugno, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Dieci giorni negli Stati Uniti, da Chicago a Cleveland, per andare a incontrare e incoraggiare le comunità delle Chiese orientali di là dell’oceano: il viaggio del Cardinale Sandri negli Stati Uniti ha abbracciato la porzione di oriente cattolico che si trova dall’Illinois all’Ohio, la ha incoraggiata ha guardato alle sfide future.
Non un viaggio casuale, quello in un territorio dove alcuni addirittura arrivano a convertirsi all’ortodossia, in un percorso che li porta dal cristianesimo evangelical al cattolicesimo fino alla ricerca delle origini. Le comunità di rito orientale sono, allora, un ponte naturale, possono essere un approdo per quanti sono confusi nella fede, perché raccontano la storia di una Chiesa che mantiene tradizioni di oriente e legame con Roma.
A Chicago, il Cardinale Sandri ha visitato l’Ukrainian Village, è stato nella cattedrale e poi nella chiesa dedicata ai Santi Volodymir ed Olga, dove ancora i fedeli sono divisi tra quanti sono fedeli di antica generazione, fedeli alla propria identità tradizionale ma inseriti nel contesto locale e quelli di più recente arrivo, e ci sono quindi due “ritmi celebrativi”. Parlando con sacerdoti e laici dell’eparchia, il Cardinale Sandri ha ricordato il suo viaggio in Ucraina di due anni fa.
Il 16 giugno, il Cardinale Sandri ha invece visitato l’Eparchia Siro-Malabarese degli Stati Uniti, divisa in 79 parrocchie e missioni su tutto il territorio nazionale, che ha proprio sede a Chicago. Tra gli incontri, quello con il vicario e alcuni esponenti laici della comunità kananaya, una realtà presente in seno alla Chiesa Siro-Malabarese che ha il suo punto di riferimento dell'Arcieparchia di Kottayam e sulla quale continua da tempo uno studio attento da parte della Santa Sede circa le possibili soluzioni per garantire il principio della comunione insieme all'adeguata assistenza pastorale dei diversi gruppi tradizionali.
Il 17 giugno, il Cardinale Sandri è stato nel Mundelein Semianry, che ospita anche studenti provenienti dalle Chiese Orientali Cattoliche, e in particolare della Chiesa siro-malabarese, e poi nel centro dei Carmelitani, dove c’è stata un’altra sessione di domande e risposte. La mattina del 18 giugno, il Cardinale ha avuto un incontro e un pranzo di lavoro con alcuni esponenti della società civile locale, impegnati a livello internazionale nel sostegno alle comunità cristiane del Medio Oriente, interessati ad avere il punto di vista del Dicastero sulle diverse realtà presenti in Libano, Egitto, Iraq, Iran, Giordania, Turchia, Palestina ed Israele.