Il Papa ha spiegato che “la prossimità e familiarità con Gesù Eucaristia nel servire all’altare, diventa anche l’occasione per aprirsi agli altri, per camminare insieme, per scegliere mete impegnative e trovare le forze per raggiungerle.” E anche se si è piccoli e deboli “con l’aiuto di Gesù, possiamo essere rivestiti di forza e intraprendere un grande viaggio nella vita in sua compagnia.”
Così come ha fatto Isaia ha portato al “popolo la parola di Dio, divenendo strumento della presenza e della misericordia divina. Isaia scopre che, ponendosi con fiducia nelle mani del Signore, tutta la sua esistenza ne viene trasformata.” E Isaia scopre che “è Dio a fare la prima mossa, ad avvicinarsi per primo; egli si accorge che l’azione divina non viene impedita dalle sue imperfezioni, che è unicamente la benevolenza divina a renderlo idoneo alla missione”. Con la forza dei Sacramenti “sperimentate l’intima vicinanza di Gesù, la dolcezza ed efficacia della sua presenza.”
Non un Dio lontano e “la sua Parola non fa vibrare gli stipiti delle porte ma le corde del cuore.”
Ma Dio rimane “sempre immensamente più grande ed oltre le nostre capacità di comprenderne l’intima essenza” e che l’iniziativa è sempre di Dio ed lui ad “attendere con pazienza la risposta alla sua iniziativa e ad offrire perdono a chiunque glielo chiede con umiltà.”
Il Papa spiega ai ragazzi che “siamo invitati a non rimanere chiusi in noi stessi, custodendo la nostra fede in un deposito sotterraneo nel quale ritirarci nei momenti difficili. Siamo invece chiamati a condividere la gioia di riconoscersi scelti e salvati dalla misericordia di Dio, ad essere testimoni che la fede è capace di dare nuova direzione ai nostri passi, che essa ci rende liberi e forti per essere disponibili e idonei alla missione.”
Infine il Papa parla della missionarietà della fede, “ministranti e ministrante missionari, così vi vuole Gesù!” Perché “ più sarete vicini all’altare, più vi ricorderete di dialogare con Gesù nella preghiera quotidiana, più vi ciberete della Parola e del Corpo del Signore e maggiormente sarete in grado di andare verso il prossimo portandogli in dono ciò che avete ricevuto, donando a vostra volta con entusiasmo la gioia che vi è stata donata.” Infine il grazie del Papa per un servizio che è “ una palestra di educazione alla fede e alla carità verso il prossimo”.
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