Torino , giovedì, 20. giugno, 2019 12:00 (ACI Stampa).
"La festa della Madonna Consolata ripropone con evidenza il fatto che Dio interviene nella storia umana con segni concreti di cambiamento che operano salvezza per tutti". Lo ha detto Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, nell'omelia della Messa in occasione della Festa della Madonna Consolata.
"Proprio l’incarnazione di Cristo - ha aggiunto - ci rivela che dentro la storia umana fatta di guerre, tragedie e sofferenze, di conquiste affascinanti della scienza e della tecnica, di bellezza e di amore, c’è la presenza forte, amorevole e determinante di Dio, del suo Figlio Gesù Cristo il Dio con noi".
Bisogna dire "no - ha sottolineato Monsignor Nosiglia - a una religione considerata solo come un bello scenario di cartapesta posto alle spalle del teatro dove si recita la vita e la storia degli uomini, un riferimento concettuale e virtuale che ha poco a che fare con il vissuto quotidiano del nostro amare, sperare, soffrire, progettare e lavorare". E bisogna anche dire "no a una religione e a una fede disincarnata e chiuse nel culto o nel rito di una tradizione ingessata e statica".
Guardando alla sua Diocesi, L'Arcivescovo ha osservato come "la famiglia" sia "stata il volano del progresso sociale e anche economico di queste terre e ha sempre rappresentato la realtà più forte su cui si è sviluppata l’educazione delle nuove generazioni a quei valori che hanno fatto grande la tradizione religiosa, culturale e sociale del Piemonte. È la famiglia infatti che ha tenuto fermi questi valori conservandoli e rinnovandoli in uno sforzo di unità costante sul piano umano, spirituale e sociale. Una famiglia stabile e solidale fondata secondo il progetto di Dio sul matrimonio tra un uomo e una donna, fonte prima della vita dei rispettivi figli, è il volano di un sano e duraturo progresso anche economico e sociale. Solo così si costruisce il futuro di un popolo".
"Oggi - ha denunciato il presule - assistiamo ad un progressivo sgretolamento di questo tessuto familiare, eroso da una cultura sempre più consumista, individualista ed edonista, spesso apertamente anticristiana".