Camerino , domenica, 16. giugno, 2019 16:56 (ACI Stampa).
Puntuale stamane l’elicottero di Papa Francesco è atterrato a Camerino, in località Le Calvie, per poi dirigersi verso il villaggio delle Sae, dove è stato accolto con grande gioia dai suoi ‘abitanti’, costretti a viverci dopo il terremoto del 2016, ma che nonostante il caldo, oggi mitigato da un dolce venticello, hanno fatto grande festa chiedendogli di non abbandonarli.
Poi si è fatto qualche fotografia per la gioia delle famiglie, ma soprattutto dei bambini; addirittura nonna Maria, 92 anni, gli avrebbe voluto offrire colazione, ma lui ha ringraziato affermando che già l’aveva fatta; scena che si è ripetuta in ogni delle cinque ‘sae’ visitate… E prima di proseguire per il centro storico, ancora ‘zona rossa’, papa Francesco ha salutato tutte le famiglie con il microfono: “Vi saluto tutti e vi ringrazio dell’accoglienza. Avrei voluto visitare tutte le case ma non è possibile. Sono vicino a voi e speriamo che questa situazione si risolva il più presto possibile. Grazie della vostra pazienza e del vostro coraggio”.
Poi ha proseguito verso il centro storico, dove è stato accolto dai fedeli, che appena hanno sentito il rumore delle auto, che si dirigevano verso piazza Cavour, hanno cominciato a gridare il proprio entusiasmo per il papa con un cartello che chiedeva: ‘Papa Francesco, non lasciarci soli, mai più”. Tutti con i cappelli gialli, che ricordano gli ‘elmetti’, a cui gli abitanti sono stati costretti ad indossare dal sisma, ma con il disegno della Santa Casa di Loreto.
E l’entusiasmo è aumentato, quando è sceso dalla macchina e si è messo il casco, con il suo nome scritto come omaggio dei Vigili del Fuoco, per visitare il duomo della città; così dopo l’uscita, recandosi a salutare i sindaci del ‘cratere’, con cui ha invocato l’aiuto della Madonna, ha stretto le mani ai fedeli che si sono assiepati lungo le transenne.
L’altare era stato addobbato dai volontari che curano l’infiorata del Corpus Domini a Castelraimondo con due immagini particolari, di cui uno dedicato al papa e l’altro rappresentante la festa della SS. Trinità. Al termine della celebrazione il vescovo della diocesi di Camerino e San Severino Marche, mons. Francesco Massara, ha ringraziato il papa della visita ed ha ricordato: “Prima del terremoto questo territorio era un luogo di luce e di colori; ricco di una storia bella ed antica e spazio di accoglienza e di libertà. Dopo il sisma negli sguardi delle persone e dei loro dolorosi racconti ho potuto scorgere storie di cecità indotta dagli eventi; uomini e donne segnati dalla dolorosa perdita di ciò che è più caro, desiderosi di rialzarsi, ma incapaci di riprendere il cammino”.