Città del Vaticano , sabato, 15. giugno, 2019 14:00 (ACI Stampa).
“Luigi Sturzo, prima che statista, politico, sociologo e poliedrico letterato, era un sacerdote obbediente alla Chiesa, un uomo di Dio che ha lottato strenuamente per difendere e incarnare gli insegnamenti evangelici, nella sua terra di Sicilia, nei lunghi anni di esilio in Inghilterra e negli Stati Uniti e negli anni ultimi della sua vita a Roma”.
Così Papa Francesco saluta in un messaggio i partecipanti al Convegno internazionale promosso in occasione del Centenario dell’Appello “A tutti gli uomini liberi e forti” di Don Luigi Sturzo, che si svolge a Caltagirone (Catania) dal 14 al 16 giugno, sul tema “L’attualità di un impegno nuovo”.
Il Papa ripercorre alcuni dei punti chiave delle scelte politiche di Sturzo citandolo ampiamente.
Eda aggiunge: “in polemica con quanti sostenevano un dualismo tra etica e politica, tra Vangelo e società umana e limitavano la legge dell’amore alla vita privata, Don Sturzo affermava: «La legge dell’amore non è una legge politica; sta bene in chiesa, sta bene nelle famiglie, sta bene nei rapporti privati”.
Inoltre, spiega Francesco, “la moralizzazione della vita pubblica è legata per Don Sturzo soprattutto a una concezione religiosa della vita, da cui deriva il senso della responsabilità morale e della solidarietà sociale. L’amore è per lui il vero vincolo sociale, il motivo ispiratore di tutta la sua attività”.