Città del Vaticano , mercoledì, 12. giugno, 2019 9:45 (ACI Stampa).
Gli apostoli sono riuniti nel cenacolo, Giuda non c’è più e così gli apostoli decidono di ricostituirsi in Dodici, fanno discernimento comunitario e arrivano ad una scelta. Un procedimento che testimonia che l’unità e la libertà da se stessi sono “nel DNA della comunità cristiana, e questo permette “di non temere la diversità, di non attaccarsi alle cose e ai doni e di diventare martyres, testimoni luminosi del Dio vivo e operante nella storia”.
Papa Francesco spiega gli atti degli Apostoli in questo nuovo ciclo di catechesi all’udienza generale, dopo quello sul Padre Nostro. Nel gruppo di fedeli, anche una delegazione interreligiosa di Hong Kong, guidata dal Cardinale John Tong Hon, e dodici studenti russi del Patriarcato di Mosca, che sono a Roma per uno degli scambi tra studenti.
Papa Francesco ricorda che il viaggio degli Atti degli Apostoli “parte dalla Resurrezione di Cristo” e i discepoli ne sono consapevoli e “rimangono uniti, concordi e perseveranti nella preghiera”, si stringono intorno a Maria e si preparano “a ricevere la potenza di Dio non in modo passivo, ma consolidando la comunione tra loro”.
Si tratta – spiega Papa Francesco – di una comunità di 120 persone, numero simbolico perché contiene il 12, che ricorda le 12 tribù di Israele.
Ma gli apostoli non sono più dodici: Giuda non c’è più perché “si è tolto la vita schiacciato dal rimorso” dopo che aveva già “iniziato a separarsi dalla comunione del Signore con gli altri, a fare da solo, a isolarsi, ad attaccarsi al denaro fino a strumentalizzare i poveri” e perdere “di vista l’orizzonte della gratuità e del dono di sé”.