Roma , giovedì, 13. giugno, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Dal Perù al Cile, passando per Bolivia, Paraguay e Argentina. Cinquantotto giorni in motocicletta per coprire una distanza di 14 mila chilometri, tra gennaio e marzo del 2020, che sarà svolto da appartenenti alla Polizia di Stato, i Carabinieri e altre polizie estere. Un percorso in cerca degli “anonimi della fede”, patrocinato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
L’iniziativa si chiama “Moto for Peace”. Si è costituita come ONLUS 2001 con l’obiettivo di realizzare attività di soccorso umanitario e progetti di sviluppo locali. La prima missione risale già al 2000. Inizialmente, la collaborazione era con il Pontifico Consiglio Cor Unum, oggi assorbito dal dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Perché i progetti sostenuti sono quelli dei missionari.
I membri di Moto for Peace notano che “la figura del missionario è spesso l’unica fonte di speranza per i popoli bisognosi che abitano nei Paesi in via di Sviluppo”, ma “il loro lavoro, quotidiano e pacato, svolto con fede, responsabilità e abnegazione, passa troppo spesso sotto silenzio”.
Il viaggio andrà a toccare le province di Callao, Cuzco, La Paz, Santa Cruz, Comodoro Rivadavia e Melipilla. Lì, l’impegno dei missionari cattolici, coordinato dalla Fondazione “Populorum Progressio”, si confronta con difficili realtà ambientali e sociali.
Molti i progetti che saranno visitati nei 58 giorni di viaggio. In Perù, si andrà a lavorare per il rinnovo dei sistemi di irrigazione con le famiglie della comunità rurale di Challasirca e si raccoglierà attrezzatura per realizzare un laboratorio di informatica nella provincia di Cusco. Sarà anche costruita una cisterna e due serbatoi sopraelevati per un rifugio per bambini contadini nel distretto di Quiquijana.