Roma , martedì, 11. giugno, 2019 16:00 (ACI Stampa).
“Le confessioni non sono mai scontate né ovvie. La Chiesa si confronta da tempo con questa pratica, soprattutto dopo la Riforma”.
Padre Martin Maria Morales, direttore dell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana presenta così il libro “Confesiones de jesuitas” curato dai gesuiti catalani Josep M. Benítez-Riera, ex decano della facoltà di Storia della Pontificia Università Gregoriana, e il poeta e critico letterario Valentí Gómez-Oliver. Il volume raccoglie le risposte di 38 gesuiti di tutto il mondo e di diverse epoche ad un questionario molto ampio.
Accanto alle testimonianze di personaggi come i cardinali Martini, Tucci e Dulles, ci sono quelle di gesuiti impegnati nei campi più diversi: arte, scienza, teologia, educazione. Particolarmente interessanti i nuovi contributi di altri tre membri della Compagnia di primissimo piano: l’attuale padre generale Arturo Sosa Abascal, il suo predecessore, Adolfo Nicolás, e il direttore della Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro.
Le domande spaziano su parecchi temi: dalla considerazione del mondo femminile ai propri gusti gastronomici, dalla visione della fede, della natura e della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo fino ai rapporti con le altre religioni.
“Viviamo in un’epoca- ha detto Padre Morales- in cui il risvolto della medaglia è rappresentato dalle “confessioni pubbliche” e “non è facile che un gesuita si confessi” e “ “la confessione è anche in un certo senso occultare qualcosa”. In questo senso forse risulta interessante “scoprire” “quello che non dicono” i padri che hanno risposto al vasto questionario. “Non aspettatevi – ha concluso - la verità dei gesuiti ma lo specchio di un corpo sofferente e frammentato, che cerca con passione cosa fare nella società di oggi. Sono frammenti di uomini. Ho vissuto con alcuni di loro anche 10 anni e per me molte risposte sono state delle autentiche sorprese”.