Loreto , lunedì, 10. giugno, 2019 18:00 (ACI Stampa).
Lo stadio maceratese ha accolto i pellegrini, armati di scarpe da tennis, cappelli e maglie colorate, con il canto "Sapete voi che c’è nel mondo una gran casa? E’ la dimora di nostro Signor.Pieni di forza, di grazia e di gloria: è la dimora di nostro Signor", in attesa della telefonata di Papa Francesco, che puntualmente è arrivata a monsignor Vecerrica: “Anche quando siamo nel riposo, dobbiamo camminare con lo spirito, per andare sempre avanti, all’incontro con la pienezza. La pienezza di Gesù. La pienezza per tutti noi”.
In questo modo Monsignor Vecerrica ha ‘garantito’ al Papa che questi pellegrini sono i missionari del papa, accolti anche dal saluto del vescovo della diocesi di Macerata, monsignor Nazareno Marconi, con le strofe di Claudio Baglioni: “Preferisco citare un poeta moderno, così amo definire Claudio Baglioni, che è molto più che un cantautore. Nel 1981 inizia così una sua famosa canzone: ‘Strada facendo, vedrai che non sei più da solo… Strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo…’. Il segreto, che vince la più radicale solitudine dell’uomo, è scoprire che siamo agganciati al Cielo. La nostra vita scorre, passo dopo passo, senza cadere, se ci agganciamo fortemente a quel punto sicuro, che è l’amore del Padre celeste. E’ l’amore di Dio Padre, la comunione con Cristo, la presenza dolce e forte nella nostra via dello Spirito Santo, quel ‘un gancio in mezzo al cielo’ a cui è sospesa la nostra invincibile speranza”.
Ed attendendo il saluto del papa i fedeli hanno ascoltato due testimonianze che hanno dato il senso del pellegrinare. Jonata, di Firenze, ha raccontato la sua vita con Caterina, dal giorno del matrimonio alla morte della moglie, dopo una via Crucis di sette anni, a causa di un tumore in un cammino fatto di speranze (ad un certo punto il male era scomparso, avevano avuto un figlio) e di prove “fino a che il Signore le ha chiesto tutto. E lei glieLo ha dato. Non tutto in una volta, ma piuttosto in un cammino, quello della sua croce”. Al funerale di Caterina, nella basilica della Santissima Annunziata di Firenze, c’erano più di 1.500 persone a far festa, con canti e fuochi d’artificio, come voleva lei: “Quel vuoto non è mai stato vuoto. E’ stato colmato con qualcos’altro. Qualcosa che non avverti, se ti muovi troppo bruscamente. Ma se fai attenzione e ti appoggi con delicatezza, ti sostiene. Una compagnia che non finisce più”.
E dall’Algeria Tilly, amica personale di uno dei 7 monaci di Tibhirine, ha raccontato la vita dei cristiani nel Paese: “Da algerina e cattolica, ho dovuto confrontarmi con le sofferenze del mio Paese. Questi martiri avevano la possibilità di partire e mettersi in salvo, ma hanno deciso di rimanere, fedeli alla loro vocazione e alla popolazione, da cui erano rispettati e amati. Una fedeltà così va ben oltre l’umano, ma ha le sue radici nel sacrificio di Gesù. Grazie a loro, ho acquisito una maggiore consapevolezza del valore che ha vivere insieme nella grazia di chi ha dato tutto per l’umanità. Vorrei che tutto questo servisse per un mondo di solidarietà e pace, nel rispetto e nel dialogo fra tutti gli uomini, al di là della loro origine e delle loro religioni”.
E Monsignor Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie opere missionarie, ha ringraziato per l’adesione del Pellegrinaggio al mese missionario straordinario indetto dal papa per il prossimo ottobre: “Papa Francesco chiede che tutta la Chiesa sia missionaria, perché l’uomo di ogni luogo da nord a sud da est a ovest ha bisogno di sentire questo annuncio che Dio è buono con noi. E’ per questo che il papa ha voluto il Mese Missionario straordinario nell’ottobre di quest’anno, un mese perché tutti i cristiani possano scoprire di essere missionari, cioè possano condividere con i loro amici, i loro parenti, i loro vicini, possano condividere questa fede che Dio è buono. Il tema del Mese Missionario è: ‘Battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo’. In quanto battezzato sei inviato per essere testimone della bontà di Dio. E io sono qui oggi come Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, che sono una grande opera al servizio del Papa per sostenere la missione e le giovani chiese e sono qui anche a nome della Congregazione per la Evangelizzazione dei Popoli, per farvi conoscere questo Mese Missionario, ma per chiedervi anche di diventare voi tutti dei missionari”.