Carpi , domenica, 9. giugno, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Lo Spirito Santo si manifesta con il fuoco ed il vento.
Il fuoco si presenta nella Sacra Scrittura come l’amore che penetra tutto, e come elemento purificatore. Il fuoco dà anche luce, e rappresenta la chiarezza nuova con la quale lo Spirito Santo fa comprendere la dottrina di Gesù Cristo: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera…Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv. 16.13-14). E’ Lui che porta alla comprensione piena della verità insegnata da Cristo. Infatti, lo Spirito non ha il compito di portare una nuova rivelazione, ma di portare dentro alla pienezza della verità che è Cristo.
Nell’Antico Testamento l’opera dello Spirito Santo è più volte richiamata mediante l’immagine del soffio, per esprimere allo stesso tempo la delicatezza e la forza dell’amore divino. Non c’è nulla di più sottile del vento, che può penetrare ovunque, che sembra perfino entrare nei corpi inanimati e dar loro vita. Il “vento gagliardo” del giorno di Pentecoste esprime la forza nuova con la quale l’Amore divino irrompe nella Chiesa e nelle anime. Un Amore capace di adattarsi alle situazioni e di dare risposte ai problemi che la Chiesa incontra nel suo cammino nella storia.
S. Cirillo d’ Alessandria scrive che l’azione dello Spirito Santo nell’anima è “soave…viene a salvare, a curare…a illuminare”.
Ma perché noi possiamo godere dell’efficacia dell’azione dello Spirito Santo è necessario togliere il peccato che è in noi: chiediamogli spesso: “Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che sviato”.