Lourdes , venerdì, 7. giugno, 2019 10:00 (ACI Stampa).
Un delegato papale per il santuario di Lourdes. È questa la decisione di Papa Francesco, comunicata a Lourdes il 6 giugno dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il vescovo Antoine Herouard, ausiliare di Lille, avrà la cura del santuario ad nutum Sanctae Sedis, fin quando la Santa Sede non deciderà altrimenti.
Vatican News presenta la decisione di Papa Francesco come in linea con quella di inviare a Medjuogorje un delegato, in quel caso il vescovo Henryk Hoser, per la cura dei pellegrini. Le situazioni, però, sono diverse. A Medjugorje le apparizioni non sono riconosciute, l'attenzione ai pellegrini è necessaria anche per comprendere in che modo gestirne l’afflusso e la cura pastorale. Recentemente, Papa Francesco ha autorizzato i pellegrinaggi, ma ancora non ci sono notizie dei risultati della commissione Ruini sulle apparizioni.
A Lourdes, invece, le apparizioni sono riconosciute dal 1858, c’è persino un Bureau Medicale che verifica i miracoli che vi avvengono e i pellegrinaggi hanno luogo lì da un secolo e mezzo.
Cosa è successo dunque? I santuari di Lourdes, costruiti attorno alla grotta delle apparizioni, sono di proprietà della diocesi. Gli ingressi principali sono aperti dalle 5 a mezzanotte, ma la struttura è aperta tutta la notte. I santuari impiegano 330 dipendenti per accogliere un flusso annuale di oltre tre milioni di pellegrini di tutto il mondo.
Custode dei santuari è il vescovo Nicolas Brouwet, 56 anni, che Benedetto XVI nominò a Tarbes e Lourdes l’11 febbraio 2012. Il vescovo è il responsabile spirituale del santuario: per la gestione del sito nomina un rettore, coadiuvato da trenta cappellani e centoventi impiegati stagionali. La struttura è aperta tutto l'anno, ventiquattro ore al giorno.