Città del Vaticano , martedì, 4. giugno, 2019 9:00 (ACI Stampa).
75 anni fa i soldati della V Armata Americana agli ordini del Generale Clark entravano a Roma e la liberavano dall’occupazione tedesca. Era il 4 giugno 1944 e i nazisti lasciavano la Capitale dinanzi all’avanzata Alleata in arrivo da sud dopo lo sfondamento delle linee a Cassino.
Roma era senza guida politica. Il Re Vittorio Emanuele III era fuggito al Sud dopo l’armistizio del settembre 1943 e con lui il governo presieduto dal Maresciallo Pietro Badoglio.
Solo una autorità era rimasta a Roma senza fuggire durante tutta la triste e durissima occupazione tedesca: Pio XII, il Papa che non esitò ad uscire dal Vaticano nel giorno dei bombardamenti alleati sulla Capitale che seminarono morte e distruzione. Un atteggiamento che gli valse il titolo di Defensor Civitatis, Difensore della Città.
Per questo motivo una folla immensa si assiepò all’indomani della liberazione per rendere omaggio, ascoltare il Papa e pregare insieme a lui in Piazza San Pietro.
“Con animo profondamente grato - disse Pio XII in un apposito messaggio - Noi eleviamo, in lode e in adorazione, la mente e il cuore al Dio uno e trino. Con indicibile riconoscenza noi veneriamo la Santissima Madre di Dio e Madre nostra, Maria, che al titolo e alle glorie di Salus populi romani ha raggiunto una nuova prova della sua benignità materna, che rimarrà in perenne memoria negli annali dell’Urbe".